
In seguito al gravissimo bilancio delle vittime e dei danni ad abitazioni e patrimonio storico-culturale causati dal terremoto dello scorso mercoledì, il presidente dell’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici (ANIA) Maria Bianca Farina ha dichiarato:
“L'Ania e le compagnie di assicurazione sono solidali e vicine alle popolazioni drammaticamente colpite dal terremoto. Nell'esprimere con commozione la più profonda partecipazione al dolore delle famiglie, l'Ania ha nell'immediato proposto alle imprese associate l'adozione di iniziative straordinarie in grado di agevolare gli assicurati delle zone terremotate mediante la proroga dei termini di pagamento dei premi, la sospensione delle azioni di recupero crediti e la salvaguardia di quei diritti che gli assicurati non possono esercitare a causa dell'emergenza. Le compagnie assicurative inoltre si propongono di intervenire con iniziative a diretto sostegno della fase di rinascita e ricostruzione dei paesi colpiti”.
La vicinanza espressa dall’associazione è un segno importante di unità nazionale, proveniente da un settore che potrebbe avere un ruolo chiave nella ripresa dopo la tragedia. Tuttavia, come sottolineava già giovedì JP Morgan, il peso che le compagnie assicurative avranno in questo caso potrebbe essere piuttosto contenuto, in virtù del fatto che molte abitazioni in Italia non risultano assicurate. Uno studio condotto da Generali evidenzia infatti come solo il 20% delle famiglie nelle regioni centrali del paese abbia un'assicurazione sulla casa, quota che sale al 37% nel nord ovest e al 52% nel nord est.
Eppure queste già per altro basse percentuali sono ancora più preoccupanti di quanto sembrerebbe a prima vista. Stando a quanto riporta il Corriere infatti solo l’1% delle abitazioni italiane è protetto dallo specifico rischio di terremoti – contro un’esposizione al pericolo media del 70% in tutta la nazione. Questo perché nel nostro paese la copertura dei danni provocati da eventi sismici non è inclusa nelle normali polizze sulla casa, ma è di solito acquistabile come estensione delle assicurazioni per gli incendi.
Senza dubbio il dato potrebbe sorprende data l’alta sismicità del territorio e tenuto conto delle dimensioni del nostro mercato assicurativo: secondo AIR Worldwide quello italiano è l’ottavo al mondo in termini di dimensioni, e il quinto in Europa.