
La sicurezza è il tema centrale per le aziende impegnate a ripartire dopo il lungo lockdown. In questo senso vanno i principali sforzi di Uber, attraverso l’utilizzo della nuova tecnologia “Mask Verification” per controllare che autisti e corrieri indossino la mascherina e stanziamenti per dispositivi di protezione individuale, anche per i lavoratori in Italia.
In particolare, Uber stanzia 50 milioni di dollari a livello globale per dispositivi di protezione individuale, tra cui sono inclusi oltre 7 milioni di mascherine per gli autisti e i corrieri europei.
Per l’Italia è prevista una dotazione di 30mila mascherine per gli autisti e 50mila per i corrieri, queste ultime incluse in 2mila kit contenenti anche altri prodotti.
La nuova tecnologia “Mask Verification” di Uber, in funzione dalla prossima settimana mira ad accertare che autisti e corrieri indossino la mascherina o una copertura per il viso prima di intraprendere il servizio.
Prevede che prima di andare online, si scattino un selfie per dimostrare di indossarla, chi non indosserà le protezioni non potrà collegarsi online. Infine, Uber e Unilever hanno avviato una collaborazione per distribuire kit igienici agli autisti e ai corrieri del Regno Unito, che sarà presto estesa ad altri paesi in Europa, al Medio Oriente e all'Africa. I kit includeranno, per esempio, spray antibatterico multiuso e gel per mani a base di alcol. “Oggi, mentre le città e le persone iniziano a rimettersi in moto, vogliamo investire ulteriormente in misure importanti per aiutare tutti a utilizzare Uber in sicurezza”, dichiara Dara Khosrowshahi, Ceo di Uber.