Uber
Tra Uber e i suoi driver esiste un rapporto di lavoro e pertanto l’azienda deve pagare i contributi sociali.
Uber entra nel business delle auto elettriche e lo fa siglando una collaborazione con la britannica Arrival. Dal quartiere generale della società leader del Ride sharing arriva la conferma: Uber entra nel business delle auto elettriche con Arrival. Uber ha, difatti, confermato che collaborerà con la società britannica Arrival nella progettazione di un’auto elettrica.
Nel Regno Unito cambia lo status dei propri autisti che non sono più collaboratori autonomi, ma dei veri e propri dipendenti della società, ai quali spetta una retribuzione mensile, le ferie e la pensione.
Uber abbandona i progetti di sviluppo dell’auto autonoma e torna alle origini. Il gruppo del ride-handling guidato dal ceo Dara Khosrowshahi ha infatti deciso di cedere la divisione Advanced Technologies Group (Atg) che si occupava del progetto driverless car, alla startup Aurora Innovaton, specializzata proprio in questo campo.
La sicurezza è il tema centrale per le aziende impegnate a ripartire dopo il lungo lockdown. In questo senso vanno i principali sforzi di Uber, attraverso l’utilizzo della nuova tecnologia “Mask Verification” per controllare che autisti e corrieri indossino la mascherina e stanziamenti per dispositivi di protezione individuale, anche per i lavoratori in Italia.
Uber Technologies ha comunicato il licenziamento di 3.700 dipendenti, pari al 14% della sua forza lavoro, nel tentativo di tagliare i costi dopo il crollo dell’attività per via delle iniziative di contrasto alla diffusione del virus che hanno praticamente bloccato la mobilità.
Ha preso il via in Arizona la fase di test del nuovo servizio lanciato da Uber per le persone anziane e per tutti coloro che non hanno uno smartphone e non possono quindi usufruire della celebre app della società di San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato, mettendo in collegamento diretto passeggeri e autisti.
Uber non potrà più operare a Londra: le autorità municipali londinesi hanno infatti negato il rinnovo della licenza al colosso americano dei taxi online evocando “violazioni” delle regole che mettono a rischio i passeggeri e la loro sicurezza. Uber ha già detto che farà appello e potrà restare attiva finché questo non verrà esaminato. La Transport for London (Tfl), l’agenzia comunale dei trasporti, aveva già sospeso Uber nel 2017, salvo concedere poi due proroghe, ormai scadute.
Uber si rinnova e in linea con la sua evoluzione ha disegnato una nuova versione della sua App che riunisce tutti i servizi offerti in un’unica applicazione, dalle corse auto alla consegna del cibo. “È un grande cambiamento per noi, ma noi, come società, non abbiamo mai avuto paura di grandi cambiamenti”, ha detto l’amministratore della società, Dara Khosrowshahi.
Boeing ha portato a termine il primo test di volo del taxi volante elettrico completamente autonomo. In realtà questo primo test è durato solo pochi secondi. Partito dal campo di test di Manassas in Virginia, il veicolo si è sollevato in volo e poi è subito atterrato.
Per Uber arriva una stangata da 1 milione di euro, frutto della doppia sanzione dei Regulator di Olanda e Regno Unito che hanno ritenuto la società colpevole di non aver protetto le informazioni riguardanti i suoi utenti e di non aver comunicato l’attacco cyber subito nel 2016 in cui furono sottratti i dati di milioni di clienti di tutto il mondo.
Gli autisti di Uber sono da considerare come impiegati o come personale indipendente? Era sostanzialmente a questa domanda che doveva rispondere il Tribunale delle assicurazioni sociali di Zurigo che alla fine ha dato parzialmente ragione a Uber: gli autisti non vanno considerati come impiegati.
“Non idoneo ad avere una licenza”. Questa la motivazione del mancato rinnovo a Uber dell’autorizzazione per operare a Londra, datata settembre 2016.
Uber Technologies ha presentato il design del suo nuovo “taxi volante” che dovrebbe permettergli di diventare la prima società in grado di offrire il servizio taxi per via aerea nei prossimi anni (si parla dei primi test entro il 2020), allargando così le opzioni del suo servizio che oggi si basa su un utilizzo alternativo al taxi tradizionale su strada.
Ci vorranno ancora 10 anni per vedere i taxi volanti di Uber, ma la strada è ormai segnata. Nel corso di un intervento a Tokyo, il ceo di Uber Dara Khosrowshahi ha detto che i primi voli sperimentali di Uber Air sono programmati negli Stati Uniti per il 2020.