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Nel Regno Unito cambia lo status dei propri autisti che non sono più collaboratori autonomi, ma dei veri e propri dipendenti della società, ai quali spetta una retribuzione mensile, le ferie e la pensione.
Si tratta di una vera propria svolta che arriva in seguito al verdetto della Corte Suprema del Regno Unito che ha sancito per gli autisti di Uber sull’isola, lo status di dipendenti.
“È una giornata importante per i nostri autisti nel Regno Unito. Ci auguriamo che anche gli altri operatori si uniscano a noi per migliorare la qualità del lavoro”, ha dichiarato Jamie Heywood, manager di Uber per il Nord e l’Est Europa.
Il caso britannico potrebbe mettere pressione sul colosso della gig economy anche in altri Paesi, circa l’opportunità di riclassificare i suoi autisti come dipendenti.
Nell’annunciare la svolta nel Regno Unito, Uber non ha detto nulla sui costi dell’operazione limitandosi a dire di non attendersi modifiche nelle previsioni per il trimestre o l’anno in corso.