
Secondo il rapporto del Centro Studi di Unimpresa da gennaio 2014 a gennaio 2015 le sofferenze sono cresciute del 15% nelle banche italiane, arrivando a superare quota 185 miliardi di euro, ovvero 25 miliardi in più dello scorso anno.
La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (131 miliardi). Le “rate non pagate” dalle famiglie valgono più di 34 miliardi, quelle delle imprese familiari 15 miliardi. Sfiorano il tetto dei 4 miliardi le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie.
Attualmente, le sofferenze corrispondono al 13% del totale dei prestiti bancari, in aumento rispetto all'11% di un anno fa. A fine 2010 le sofferenze ammontavano a 77,8 miliardi: in poco più di quattro anni, quindi, sono più che raddoppiate.
Per quanto riguarda invece i finanziamenti a imprese e famiglie le banche italiane hanno proceduto a un taglio del 2% a circa 30 miliardi, mentre sono saliti i prestiti di medio periodo alle aziende a 9 miliardi.