
Il più grande assicuratore vita statunitense, MetLife, ha chiuso il quarto trimestre 2015 caratterizzato dal crollo dell’utile netto (-47%) a 785 milioni di dollari, prevalentemente a causa delle perdite per 231 milioni di dollari sui derivati, per via delle variazioni su tassi d’interesse, mercati azionari e valute estere.
In calo anche i ricavi che sono scesi del 6% a 17,11 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda l’intero esercizio 2015 l’utile netto è risultato di 5,31 miliardi di dollari, in discesa rispetto ai 6,31 miliardi di fine 2014.
Come già preannunciato nello scorso mese di maggio da Steve Kandarian, Chief Executive Officer di MetLife, l’assicuratore statunitense non riuscirà a centrare l’obiettivo di un ROE al 12% entro il 2016. Sia per l’ultimo trimestre che per l’intero esercizio 2015 il ROE è stato del 9,7%.
Kandarian ha avviato un progetto di revisione del modello di business di MetLife per risollevare il Gruppo e rispondere al pressing del “regulator”. Solamente un mese aveva detto di pensare a una operazione di spin-off per arrivare a vendere sul mercato le attività retail sviluppate negli Stati Uniti (240 miliardi di dollari).