
L'edizione 2017 della Relazione annuale Uea, curata dal Presidente Conforti ha analizzato il quadro all'interno del quale si muovono gli intermediari professionali partendo da un dato: nel 2016 sono state emanate 1.247 nuove norme per il settore bancario e assicurativo. A cui vanno aggiunte le nuove regole sui fondi pensione, sulla gestione dei registri e dei reclami assicurativi, sulla responsabilità civile dei veicoli, sui sistemi di remunerazione ed incentivazione per la sicurezza sul lavoro.
La disamina di Conforti approfondisce i mille paradossi generati dall'ipertrofia burocratica e legislativa italiana perché - come scrive lui stesso - "noi intermediari professionisti ci muoviamo tra queste dinamiche, sono vincoli che dobbiamo conoscere perché influenzano e condizionano i bisogni dei nostri clienti e, di conseguenza, le nostre risposte in termini di protezione".
Così come è fondamentale conoscere le piattaforme informatiche e i sistemi che le governano: "le cosiddette GAFA (Google, Amazon, Facebook, Apple), i social network, le app, sono strumenti che vanno padroneggiati non subìti, non idolatrati come scorciatoie per risolvere i nostri problemi gestionali o professionali". E, ancora, provocatoriamente, Conforti ricorda che "agente" è il participio presente di agire "che è il contrario di stare seduti in agenzia a controllare il foglio rilievi mensile, preoccupandosi perché si fanno sempre meno polizze".
La parte centrale della Relazione riporta:
- un breve excursus delle attività svolte nel triennio, con riferimento a tutte le tematiche affrontate nei Workshop e al contributo Uea alla manifestazione Expo 2015 e al settore agroalimentare italiano;
- un focus sulle campagne mediatiche del triennio: dalla battaglia contro i “sedicenti comparatori” a quella contro i “sedicenti promotori mutualistici” connessa all'attività extra-legem delle Società di Mutuo Soccorso.
Infine, a conclusione di questo affresco delle storture che rendono paradossale il Sistema Italia, Conforti invita ironicamente i colleghi ad apporre sui fascicoli informativi la dicitura “questa polizza non utilizza olio di palma” o anche “questa polizza è sugar free” per significare la leggerezza con cui il mercato svilisce la funzione sociale delle assicurazioni e i principi morali a cui sono tenuti gli intermediari assicurativi professionali.
Una provocazione, sì, ma per rafforzare la serietà e la forza della risposta Uea: "continuare ad esistere per costruire e mantenere una rete di persone perbene, di professionisti che mettono a fattor comune la loro etica comportamentale, coltivando e condividendo le loro competenze al servizio dei consumatori".
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