L’entourage di Ariana Grande sta facendo i conti con le conseguenze dell’attacco terroristico del mese scorso al Manchester Arena che hanno portato alla cancellazione di diverse date del tour della giovane popstar, causando una perdita di incassi stimata in circa 340 mila euro.
Annullati infatti i concerti del 25 e 26 maggio al London’s O2 Arena, così come quelli successivamente programmati in Belgio, Polonia, Germania e Svizzera. Soprattutto di questi tempi il detto “the show must go one” non è sempre valido e i danni dello stop forzato sono comunque stati attutiti dal fatto che il tour era stato assicurato presso i Lloyd’s of London.
Certo, le preoccupazioni finanziarie lasciano il tempo che trovano davanti alla tragedia umana, ma comunque sia fermare un tour di 80 date è una decisione pesante economicamente e con alcuni rischi collaterali. Ad esempio, l’assicurazione potrebbe non coprire la perdita di guadagno, così come anche le spese sostenute per rimborsare i biglietti già acquistati dai fan, i costi di trasporto, il personale a terra e delle attrezzature.
Intanto, se da un lato l’industria dei concerti continua a macinare profitti record, dall’altra si trova in un momento di grande difficoltà. Dopo l’attacco terroristico al concerto di Ariana Grande sono infatti saltate le date dei concerti dei Take That e dei Kiss in programma alla Manchester Arena e le coperture assicurative sono diventate molto più costose e difficili da ottenere rispetto al passato.