Si parla spesso del ruolo delle assicurazioni nel rilancio dell’economia italiana. L’ultima proposta arriva da Alberto Gustavo Franceschini, presidente di Ambromobiliare: dirottare il 2% delle riserve tecniche del ramo Vita delle compagnie assicurative italiane verso le PMI e il private equity per dare una scossa all’economia reale.
Quasi 13 miliardi di euro per risolvere i problemi del nanismo dimensionale e della sottocapitalizzazione delle imprese italiane. Una svolta da imprimere modificando il codice delle assicurazioni private e in grado di innescare un circolo virtuoso, fra crescita delle aziende, assunzione di personale e nuove quotazioni in Borsa. Franceschini ha spiegato la sua idea all’Adnkronos: “Per aumentare l’ammontare dei capitali che vengono destinati alle piccole e medie imprese bisogna intervenire sul mondo assicurativo”. Le riserve tecniche a copertura del ramo Vita del settore assicurativo italiano “ammontano a 650 miliardi a fine 2017. Basterebbe il 2% per cambiare completamente la storia della finanza italiana. Si parla di 13 miliardi. Se questi venissero destinati alle PMI sotto forma di sottoscrizione di capitale di rischio di società quotate all’Aim o investire in minibond avremmo risolto il problema della sottocapitalizzazione endemica dell’impresa italiana”. Una misura che rafforzerebbe le nuove norme inserite nella Legge di Bilancio 2019 che prevedono che il 3,5% del capitale raccolto dai fondi Pir venga investito in titoli negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione, come ad esempio l’Aim Italia, ed emessi da PMI e che un altro 3,5% sia destinato al venture capital.
Secondo i dati Ania, le imprese assicurative investono il 7,7% delle riserve tecniche a copertura del ramo Vita sull’azionario contro il 17% delle compagnie francesi. Sui 650 miliardi di euro di riserve tecniche si tratta di 48 miliardi destinati alla Borsa contro i quasi 300 miliardi della Francia. Risorse che vengono destinate alle blue chip italiane e alle multinazionali quotate all’estero. Tanto che, spiega Franceschini, “i 48 miliardi del nostro sistema assicurativo, non generano alcun effetto di politica industriale”.
E anche sul fronte dei minibond e dei corporate bond le compagnie assicurative francesi nel 2017 hanno investito circa 63 miliardi di euro, “in Italia zero”. Il dirottamento delle risorse verso le pmi significherebbe meno investimenti in Titoli di Stato, un tema su cui il governo è molto sensibile. Per Franceschini 15 miliardi di Btp acquisiti in meno potrebbero però essere compensati da maggiori entrate fiscali, generate dall’aumento del fatturato delle imprese e dalla nuova occupazione. Per dare la scossa all’economia reale, spiega il presidente di Ambromobiliare, “bisogna intervenire a livello normativo sul codice delle assicurazioni private, il Testo unico 209 del 2005, introducendo un vincolo di portafoglio”. In Francia il vincolo c’è e impegna le compagnie assicurative francesi a investire sia sul venture capitale che sulle pmi.