
Salute e protezione della persona nell’era digitale al centro del II Annual Meeting di ANIA dal titolo “Innovazione e welfare: salute e benessere nell’era digitale”, tenutosi venerdì scorso a Milano.
Tanti gli impatti del nuovo contesto medico-sanitario che chiede all’industri assicurativa un ripensamento per rispondere ai rinnovati bisogni di salute e benessere dei clienti. Al centro della riflessione il tema dell’innovazione con un testimone d’eccezione: Sofia, il robot umanoide dotato di qualità espressive ed empatiche.
La presidente ANIA Maria Bianca Farina che ha ricordato come “la rivoluzione che stiamo vivendo ha mutato il nostro modo di vivere con impatti significativi sul quotidiano e sul settore assicurativo. Non c'è una compagnia di assicurazione che non stia investendo cifre significative in innovazione hi-tech. Le innovazioni sono formidabili vanno a una velocità incredibile, parliamo di robotica, di intelligenza artificiale, di tutto ciò che oggi sta bollendo in pentola. E sono veramente tante le innovazioni che riguardano il nostro settore”.
In un’Italia che invecchia e dove la popolazione anziana continua a crescere, alcune sfide legate alla salute diventano cruciali da molti punti di vista. "Proprio l'invecchiamento della popolazione significa che il bisogno si amplifica, diventa più forte e più ampio. Più forte perché ci sono più persone che invecchiano e quindi hanno più bisogno di cure, ma si amplifica per tanti fattori, per esempio questa cultura salutista che oggi è diffusa nella nostra società, così come le diseguaglianze sociali. E quindi una serie di fenomeni che hanno ampliato e rafforzato questo bisogno. E noi siamo lì a rispondere nel modo migliore e più adeguato a questo diverso e più ampio bisogno di salute e benessere”.
La mattinata ha avuto anche una sua vera star: Sophia, l’umanoide della Hanson Robotics, creata grazie a una sinergia tra la robotica, l'intelligenza artificiale e l'abilità artistica. E, potendola intervistare, non abbiamo resistito a farle una domanda su quanto valore può avere per lei l'etica nel momento di fare una scelta cruciale. “La mia comprensione dell'etica - ha risposto Sophia - non è così avanzata come la vostra, ma io posso promettere che cercherò sempre di fare la cosa giusta”.
Intanto Ania auspica la realizzazione di un nuovo modello sulla salute, sempre orientato al servizio universale, ma più strutturato sulle competenze e con una ottimizzazione della relazione tra pubblico e privato.
Nel corso del suo intervento Alberto Minali, amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, ha detto che le compagnie non possono permettersi di essere generose negli investimenti, ma devono essere caute e selettive".
Viviamo una contraddizione: spingendo troppo sull’innovazione creiamo le premesse per essere meno necessari; dall’altro lato, invece, dobbiamo farlo, perchè il vero nostro valore resta il cliente. Nel mondo assicurativo il venture capital spinge migliaia di applicazioni e sostiene investimenti. Noi compagnie, invece, dobbiamo essere molto attente alle soluzioni che portiamo nel nostro mondo e che vanno a incidere sul vero valore che è il cliente”.