La rivoluzione digitale comincia a rilasciare numeri importanti nel settore finanziario del nostro Paese. Sono infatti 326 le startup Fintech & Insurtech in Italia, capaci di raccogliere 654 milioni di euro di finanziamenti, che si stanno aprendo a collaborazioni con attori di diverso tipo.
Si contano 48 piattaforme di Open Finance attive in Europa che permettono scambio di dati, attivazione di servizi, ecosistemi di collaborazione e aggregazione di idee, mentre l’offerta di servizi finanziari si allarga anche ad altri settori.
Ben 12,7 milioni di italiani (il 29% di tutta della popolazione 18-74 anni) utilizzano già almeno un servizio Fintech & Insurtech, soprattutto Mobile Payment e Chatbot per comunicare con la banca, con un alto livello di soddisfazione.
Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano. “L’innovazione digitale del settore bancario, finanziario e assicurativo inizia ad avere un impatto finalmente visibile, con effetti che diventeranno via via più marcati”, afferma Marco Giorgino, Direttore scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech. “Non v’è dubbio che assisteremo ad una profonda trasformazione dell’industria, con una forte ridefinizione dei confini della competizione. Tre le direttrici su cui agire: innanzitutto, gli operatori devono saper definire strategie di open innovation e collaborare con attori anche diversi, in primis fintech e insurtech, per sviluppare il cambiamento. Inoltre, le fintech e le insurtech devono saper dialogare con gli incumbent per ‘scalare’ più velocemente e ottimizzare il rapporto tra i costi e i benefici della crescita. Infine, sarà necessario pensare ad operazioni straordinarie per raggiungere quelle dimensioni coerenti con gli investimenti necessari alle economie di scala e di scopo del mercato digitale”.
Le startup Fintech & Insurtech censite in Italia sono 326, per un volume di finanziamenti complessivo di 654 milioni di euro. In media 2,6 milioni per azienda, non ancora capitali consistenti (con l’eccezione alcuni di casi limitatissimi come i 100 milioni di Prima Assicurazioni e gli oltre 70 di MoneyFarm). I settori in cui operano sono eterogenei: dai servizi bancari (42%) ai servizi tecnologici orientati al mondo finanziario e assicurativo (25%).
“Le startup italiane stanno improntando il loro modello di business verso un’architettura ‘open’”, spiega Filippo Renga, co-Direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech. “Ben il 73% ha avviato almeno una partnership con altri attori, che in metà dei casi non sono finanziari e in particolare le più mature si mostrano molto attive nelle collaborazioni. Il principale asset nella partnership con le startup secondo le aziende è la possibilità di accedere a nuove tecnologie come API, Big Data Analytics e Artificial Intelligence”.
Gli utenti Fintech & Insurtech – Sono 12,7 milioni (pari al 29% della popolazione tra i 18 e 74 anni) gli italiani che hanno utilizzato almeno un servizio Fintech & Insurtech nel 2019. I servizi più utilizzati sono il Mobile Payment (14%) e i Chatbot per comunicare con la banca (10%), mentre tra i meno utilizzati ci sono le assicurazioni istantanee/on demand (2%) e le assicurazioni con premi basati sul comportamento (1%).
Riguardo alle assicurazioni, solo il 14% degli utenti ha già acquistato una polizza completamente online (l’86% di questi una polizza auto, poche coperture per la casa e prodotti vita). La maggioranza (66%) dei consumatori non ha mai acquistato polizze in forma digitale e non intende farlo nel prossimo futuro, principalmente per mancanza di fiducia e perché soddisfatto del canale tradizionale. La condivisione dei dati è sempre più rilevante: già oggi il 12% della popolazione italiana condivide informazioni sullo stile di guida tramite black box e a le preclusioni sono limitate, con il 65% che condividerebbe informazioni sullo stile di guida, il 66% sulla sicurezza della casa, il 62% sulla salute fisica.