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La banca d’affari americana Goldman Sachs Group ha pubblicato uno studio sui gruppi assicurativi europei. Tra le varie osservazioni riportate, gli esperti di Goldman Sachs sottolineano come il mercato azionario non sia amante delle incertezze e, nel caso delle riserve delle compagine sarebbe meglio affrontare il problema piuttosto che non fare nulla.
Ad avvalorare la sua tese lo studio riporta il caso di Swiss Re, punita in Borsa nelle scorse settimane dopo avere annunciato un utile 2019 inferiore alle attese, a causa di un forte aumento delle riserve a fronte dei maggiori indennizzi per danni da eventi catastrofali negli Usa. L’incertezza sulle riserve - indica Goldman Sachs - introduce costi che sono reali per gli azionisti e pertanto va affrontata. Uno dei modi più comuni consiste nell’agire in via preventiva in modo da ridurre l’incertezza associata alle passività, il che va a beneficio degli investitori perché riduce il rischio di potenziali cattive notizie e permette al mercato di concentrarsi su altri aspetti della compagnia, anche se i cambiamenti nelle riserve non garantiscono una totale rete di protezione. Un’altra possibilità è trasferire il rischio tramite un’operazione di hedging, che tuttavia può essere costosa.
Infine ci sarebbe l’opzione di aspettare, soprattutto in caso di un buon bilancio della compagnia. L’opzione “non fare nulla” non manca però di rischi e, secondo Goldman Sachs può anche rivelarsi controproducente, in quanto ciò non esclude la necessità di adottare successivamente iniziative strategiche ancora più ampie. Insomma, non esiste un modo oggettivamente corretto per risolvere il problema delle riserve, ma i mercati azionari preferiscono solitamente le certezze all’immobilismo.
Lo studio rileva che in Europa il settore ha sottoperformato il mercato la scorsa settimana (-4,1% contro -2,2%) e che da inizio anno la sottoperformance è dell’11,5% contro il 6,4% delle banche. Infine, la recente ondata di vendite è stata innescata dalle notizie sulla diffusione del coronavirus in Europa.