I numeri parlano chiaro. La grande novità degli ultimi due anni si chiama Insurtech. In un contesto economico caratterizzato dalla generale difficoltà a creare nuovi posti di lavoro, l’Insurtech si muove in controtendenza, con cifre che fanno ben sperare.
Nel solo Regno Unito il settore ha registrato investimenti da record che nella sola prima metà dell’anno hanno sfiorato i 250 milioni di euro, ovvero più del doppio di tutto il resto d’Europa, secondo dati raccolti da Accenture.
E mentre il tira e molla sulla Brexit sta sfiancando i britannici che sono sempre meno ottimisti circa il futuro, ecco che ancora una volta è l’Insurtech a infondere un po’ di speranza, visto che la sua crescita non conosce rallentamenti con un incremento medio mensile di nuovi posti di lavoro del 22% nell’arco dell’ultimo anno. Una percentuale considerevole, soprattutto se paragonata al +1% mensile del mercato del lavoro nel suo insieme,
Secondo quanto si rileva da uno studio di Joblift, piattaforma online per la ricerca di posti di lavoro, Londra è stato il polo d’attrazione del 76% delle posizioni aperte negli ultimi dodici mesi, 50 volte di più rispetto al 2% di Manchester che vale la seconda posizione. Sviluppatori web ed analisti (12%) le figure più richieste, davanti ai programmatori (9%) e i consulenti (8%).
Nell’industria assicurativa tradizionale britannica l’andamento dei posti di lavoro ha fatto invece registrare un calo mensile dell’1% nell’ultimo anno.
La rivale più accreditata di Londra a livello europeo è Berlino che nonostante il predominio finanziario di Francoforte, ha raccolto il 65% delle offerte di posti di lavoro nell’Insurtech in Germania.