
La tecnologia per i veicoli a guida autonoma sta facendo progressi a velocità sempre più elevata. Una vera e propria rivoluzione nel mondo dei trasporti che sta per abbattersi sulle strade del Regno Unito, dove le stime più recenti indicano uno sviluppo del mercato dei veicoli autonomi che raggiungerà nel 2030 un valore di 62 miliardi di sterline (circa 69,5 mld di euro).
Nonostante il grande rebus chiamato Brexit, durante l’estate il governo del Regno Unito ha avuto tempo di dichiarare che all’inizio del 2020 le auto senza conducente saranno autorizzate a circolare sulle strade pubbliche. Dichiarazione da prendere con le molle vista la situazione politica britannica, fragile e incerta come mai.
Gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania sono altri Paesi che hanno già testato sulla strada le auto senza conducente, sollevando il problema della responsabilità in capo ai veicoli in caso di incidente e, conseguentemente del problema delle assicurazioni delle aziende costruttrici e dei provider di soluzioni tecnologiche installate sul veicolo.
La startup di Manchester Zoomè stata la prima a lanciare nel Regno Unito la copertura per le auto elettriche, progettata appositamente i veicoli a emissioni ultra basse.
Greg Fairbotham, fondatore e Ceo di Zoom, ha detto che “durante il nostro percorso verso la mobilità elettrica, abbiamo deciso di migliorare l’esperienza del cliente con l’assicurazione e abbiamo cercato di incentivare le persone a scegliere veicoli elettrici, attraverso una serie di benefit “green””.
La domanda è alta e la tecnologia è disponibile, ma come sarà l’assicurazione auto in un mondo in cui gli incidenti andranno a ridursi in maniera consistente?
Le polizze assicurative cambieranno man mano che ci muoveremo verso la piena automazione, sia in termini di modalità di tariffazione dei premi, sia nel modo in cui verrà stabilita la responsabilità, con la crescente responsabilità in capo al prodotto.
Gli esperti prevedono che entro il 2040 le auto autonome saranno la norma del parco macchine circolante, mentre già nel prossimo decennio la tecnologia consentirà di prevenire circa 47.000 incidenti di grave entità e di salvare circa 3.900 vite umane