Ranucci Brandimarte: “Previsti 90 milioni di investimenti in AI nel 2025, il doppio rispetto al 2024. Resta però prioritario aggiornare la governance e incrementare le competenze per restare competitivi”.

Gli investimenti in intelligenza artificiale continuano a crescere, ma l’adozione di questa tecnologia resta in una fase sperimentale. È quanto evidenziato ieri durante la seconda edizione dell’evento “AI e Insurtech: Sfide, opportunità e casi d’uso dell’Intelligenza Artificiale in un’industria assicurativa in cambiamento”,organizzato da Italian Insurtech Association (IIA) in collaborazione con SHARE.
La giornata ha visto intervenire diversi player del settore, startup e importanti multinazionali che stanno sperimentando e implementando soluzioni di Intelligenza Artificiale, tra cui: expert.ai, Google, EY, Microsoft, Octotelematics, e molti altri. Durante l’evento è stato inoltre presentata l’ultima edizione dell’Insurtech Index realizzato da IIA in collaborazione con l’Osservatorio del Politecnico di Milano, che ha analizzato il livello di digitalizzazione del settore assicurativo italiano.
Come viene evidenziato dall’Insurtech Index gli investimenti in innovazione sono in costante aumento, con una crescita del numero di progetti interni del +34% rispetto al 2023 (145 contro 108), con un controvalore di 375 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 44,8 milioni di euro nel 2023.
Nonostante gli investimenti in AI nel settore assicurativo siano in crescita e destinati a raddoppiare – erano 50 milioni nel 2024 con la previsione di salire a 90 entro il 2025, secondo i dati di IIA – l’adozione operativa di questa tecnologia resta limitata: solo il 34% delle compagnie italiane, infatti, sta testando soluzioni basate su AI e i case study concreti sono ancora pochi, segnale di un ritardo nella creazione di soluzioni mature per il mercato.
Questo gap è ancora più evidente nel confronto internazionale: in Francia il 39% delle compagnie sta sperimentando l’AI, in Germania il 48% e nel Regno Unito il 51%. Secondo l’analisi di IIA il ritardo italiano è legato a tre fattori chiave: una governance ancora arretrata, con strutture decisionali non pienamente pronte a supportare un’adozione diffusa; una carenza di competenze, che vede il 76% degli operatori dichiararsi poco preparato sul tema; una scarsa integrazione dell’AI nei processi distributivi, con un utilizzo che, sebbene in crescita, resta ancora marginale.
"La seconda edizione del nostro evento ha confermato il ruolo centrale dell’Intelligenza Artificiale nel settore assicurativo. L’AI Generativa sta rivoluzionando il comparto, ma la sua adozione in Italia resta limitata, con il rischio di perdere un’opportunità strategica per innovare e mantenere la competitività a livello internazionale - ha dichiarato Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA e di Yolo. Nonostante la crescita degli investimenti, manca un cambiamento strutturale nell’impiego dell’AI, sia a livello di Governance, non ancora pienamente allineata a questa trasformazione, oltre che un grave gap di competenze digitali, che da tempo attanaglia il nostro Paese. Se questo divario non verrà colmato, il mercato italiano potrebbe dover adottare soluzioni non proprietarie, rimanendo vincolato a dinamiche esterne, come sta succedendo per altri settori. È quindi essenziale investire non solo in tecnologia, ma anche nello sviluppo delle competenze, per creare un ecosistema solido che favorisca un’adozione strategica e sostenibile dell’Intelligenza Artificiale."
Le applicazioni dell’AI nei diversi ambiti del mercato assicurativo sono state al centro della discussione durante l’evento, con un focus particolare sul rilevamento delle frodi. Su questo tema, expert.ai e Deloitte hanno approfondito l'importanza di intensificare gli investimenti in AI per migliorare le procedure di rilevamento e prevenzione delle frodi, in quanto rappresentano una sfida significativa per il settore. L’AI offre strumenti avanzati per l'analisi e il confronto di dati e immagini, facilitando l'identificazione di anomalie e potenziali frodi. Le aziende che hanno adottato soluzioni di AI hanno registrato un incremento di almeno il 20% nella loro individuazione.
“L'adozione dell'intelligenza artificiale nei controlli antifrode ha superato lo stadio degli innovatori e si sta muovendo con determinazione verso quello degli early adopters, segnando l'inizio di una nuova era, dove l'AI non è più solo una promessa, ma una realtà tangibile che rivoluziona il modo di operare nel settore assicurativo. Prevediamo che l'adozione dell'AI nel settore assicurativo supererà il "chasm" entro la fine del 2026, portando a una diffusione di massa e ad un'ulteriore evoluzione verso una maggiore efficienza, sicurezza e orientamento al cliente”, afferma Daniele Cordioli, Global VP Marketing and Business Development, expert.ai.
Oltre al rilevamento delle frodi, l’AI sta impattando profondamente il settore delle polizze vita e salute, che passa da offrire prodotti standardizzati a servizi altamente personalizzati prevedendo l’utilizzo di soluzioni e tecnologie per offrire un pacchetto esteso composto da prevenzione, riparazioni e assistenza continuativa, che vada oltre il semplice rimborso del danno.
Matteo Cattaneo - Group Chief Transformation & Services Development Officer di Reale Group, dichiara: "L'intelligenza artificiale nel settore assicurativo ha subito un'accelerazione costante. L'AI è sempre più integrata nelle strategie dei player assicurativi, con investimenti e competenze in crescita. Questo interessa non solo le compagnie, ma anche gli intermediari, per migliorare il servizio al cliente e rafforzare la fiducia, che resta uno dei pilastri fondamentali del nostro mestiere. Dobbiamo considerare questa tecnologia come un'opportunità, accompagnando la sua implementazione con una governance adeguata e investendo con attenzione alla solidità e sostenibilità".
L'AI consente alle compagnie assicurative di analizzare una vasta quantità di dati per prevedere i rischi con maggiore precisione, offrendo polizze su misura per ogni cliente e migliorando la soddisfazione e la fedeltà degli assicurati. L'integrazione dell'AI sta portando a un cambio di paradigma nella protection, migliorando i servizi offerti alla clientela e ponendo nuove sfide legate alla privacy.