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Akamai: Zero Trust e microsegmentazione sono le parole d’ordine per la resilienza delle aziende contro le cyber minacce

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Martedì, 31 Maggio, 2022 - 09:32
Autore: Gillespie

In occasione della tappa italiana dell’annuale Security Summit Hybrid World Tour di Akamai Technologies Inc., tenutosi a Milano, si è fatto il punto sul panorama delle crescenti minacce, condividendo informazioni e strategie per la sicurezza. 

In seguito all’aumento della digitalizzazione e alla sempre maggiore importanza che riveste nelle nostre vite, le aziende si trovano a dover costantemente innovare per adattarsi ai cambiamenti ed è diventato un compito complesso ma essenziale proteggere gli ecosistemi in rapida evoluzione.

Nel suo intervento di apertura ‘Resilienza dal cloud all’edge’, Tom Leighton, Ceo e Co-Founder di Akamai, ha sottolineato come l’aumento delle applicazioni e il passaggio a una cultura del lavoro a distanza abbiano imposto cambiamenti drastici nel modo in cui le aziende coinvolgono i propri clienti, gestiscono la forza lavoro e persino nel modo in cui progettano le reti. Secondo Leighton mai prima d’ora la forza dell’innovazione è stata così dirompente, così come l’esigenza di anticipare gli avversari nello sfruttare ogni opportunità che il business digitale può offrire. Oggi però siamo nel mezzo di una guerra pericolosa, incredibilmente costosa e fonte di grande preoccupazione nel campo della sicurezza che espone le aziende a maggiori rischi. Il volume e la frequenza degli attacchi sono aumentati e per la prima volta l’EMEA ha registrato un incremento del 200% degli attacchi DDos, superando gli Stati Uniti in numerosità. 

I financial service risultano essere l’obiettivo preferito dei cyber criminali. Gli attacchi app&API sono probabilmente i più diffusi e consentono ai cyber criminali di eseguire lo scraping dei siti, corrompere i contenuti, impadronirsi di siti o account degli utenti. 

Questi attacchi hanno registrato un nuovo record a livello mondiale: per la prima volta nel Q1 2022 Akamai ha rilevato 6 miliardi di attacchi web app, in aumento del 23% rispetto al trimestre precedente. A marzo i settori più colpiti sono stati e-commerce, financial service e manufacturing, quest’ultimo proprio come conseguenza del conflitto in corso. Inoltre, come è stato dimostrato da Log4j e Spring4Shell, gli attacchi sono diventati sempre più pervasivi, rendendo necessario implementare soluzioni scalabili e di lunga durata.

Le perdite causate da interruzioni di servizio, furto di dati, frodi o dalla proliferazione di campagne malware e ransomware si ripercuotono sulla fiducia dei clienti e sulla reputazione dell’azienda. Costruire processi (SOC/SOAR) e architetture (Zero-Trust/SASE) che siano resilienti a prescindere dal vettore di attacco è l’unica tecnica di difesa realmente efficace. Approccio sostenuto anche da David Holmes, analista di Forrester, che nel suo contributo ‘Building a Zero Trust Roadmap’ ha sottolineato l’importanza di questo modello di protezione e della microsegmentazione, considerata uno dei processi fondamentali di un’iniziativa Zero Trust. Con l’acquisizione di Guardicore nel 2021, Akamai ha, infatti, sviluppato ulteriormente le sue capacità di microsegmentazione, fornendo una suite completa di soluzioni Zero Trust che permettono di semplificare il processo di applicazione delle policy senza ostacolare le attività aziendali. 

Negli ultimi 12 mesi Akamai ha analizzato le caratteristiche degli attacchi e le minacce che hanno colpito le aziende italiane. Quello che emerge sono 3 diverse tipologie di attacco, sempre più sofisticate, organizzate e multi-vettore. Il Flooding DDoS, nonostante non sia una novità, è un attacco ancora ampiamente utilizzato e capace di avere un forte impatto grazie ai diversi protocolli sfruttati (UDP, TCP SYN/ACK, HTTP GET/POST Floods) e alla sempre maggiore dimensione. Dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, gli attacchi ‘crowd’ sono i più diffusi. Originati da IP residenziali, con toolkit scaricati volontariamente da hacktivists, seguono l'andamento e i target della cyber-war. Infine, le operazioni perpetrate dalle botnet, come credential abuse, account takeover, product crawling e automated checkout, completano l’analisi di Akamai. Le strategie di mitigazione dei bot sono in continua evoluzione e seguono i repentini cambiamenti di strategia adottati dagli operatori di botnet. Richiedono quindi sempre più intelligence per una corretta identificazione e profilazione degli accesi così come tecniche di deception per essere sempre un passo avanti ai nuovi bot.

Cuore dell’evento è stato il panel con i clienti, esponenti di alcune delle più importanti realtà aziendali italiane, tra cui Italo Treno - NTV e RINA SpA. In occasione della tavola rotonda hanno avuto la possibilità di confrontarsi su alcune delle tematiche più interessanti e di attualità nell’ambito della sicurezza, portando le loro esperienze. 

“Nel caso di un attacco ad esempio ransomware diventano fondamentali le basi di accesso del sistema aziendale e la definizione delle identità. Oltre alle competenze tecniche e tecnologiche, oggi di fronte a un numero di attacchi incredibilmente elevato l’approccio culturale di ogni membro dell’azienda ha un ruolo fondamentale”, ha dichiarato Simone De Bellis, director cyber Security, RINA spa. “Per questo abbiamo deciso di partire dall’Enterprise Acces per distribuire anche una nuova user experience. Gli utenti, non solo i dipendenti, possono verificare la propria device posture e solo dopo accedere ai vari applicativi evitando inoltre di immettere più volte le credenziali, da quel momento la segmentazione degli accessi by design ha permesso di avere una pianificazione concreta e una complessità gestibile. Un’ulteriore microsegmentazione per noi rappresenta la strada per migliorare al contempo gestione del rischio, sicurezza ed esperienza d’uso”.

Alessandro Livrea, country manager Akamai Italia ha osservato che “la visibilità e l’identità digitale sono temi fondamentali, che i nostri clienti devono poter gestire. Oggi siamo in guerra a tutti gli effetti non solo fisicamente ma anche sul digitale. È una guerra asimmetrica, chi attacca ha bisogno di solo tentativo di successo, chi si difende invece lo deve fare su più fronti. Far circolare le informazioni, per quanto sensibili, è una delle cose più importanti che possiamo fare in questo momento”.

Tag: 
Akamai
Cyber Security
Cyber Risk

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