
Si chiama Big Data la grande sfida delle assicurazioni. Per capire i reali bisogni dei clienti, interpretare l’evoluzione del rischio e trovare le coperture di protezione più adatte, le compagnie utilizzano con sempre maggior frequenza i Big Data, orientandosi così verso un nuovo modello di business che si rapporta con il rapido e costante sviluppo dell’insurtech.
È quanto è emerso dall’Italian AXA Forum 2016, organizzato da AXA Italia e tenutosi l’altro giorno a Roma, durante il quale è stata presentata la ricerca “Gli Italiani, il labirinto dei dati e il ruolo del settore assicurativo”, realizzata da Episteme. Lo studio rileva come il 72% degli intervistati trascorra la giornata connesso ad internet, mentre il 92% sia consapevole del fatto che la rete web li esponga ad essere tracciati e controllati.
“I big data e la tecnologia stanno reinventando il mestiere della protezione - ha spiegato Antimo Perretta, amministratore delegato di AXA Italia - e le assicurazioni si trovano ora di fronte alla nuova sfida di diventare partner dell’ecosistema sociale. Gli smart data sono fondamentali per delineare un'offerta assicurativa che risponda alle esigenze evolute dei clienti, premiando i comportamenti virtuosi e aiutando persone e imprese a ridurre i rischi ancor prima che questi si presentino”.
Per Maria Bianca Farina, presidente di Ania, “l’innovazione è una grande opportunità che va letta dal punto di vista della relazione con il cliente, con una interrelazione sempre più stretta, ma anche nella necessità di ripensare il modello di business delle compagnie assicurative”.
“L’innovazione non solo tecnologica, ma quella tout court – ha continuato Farina - aiuta moltissimo. Renderà sempre più vicino il cliente alle compagnie assicurative. Gli italiani sono abbastanza poco interessati al valore della protezione assicurativa e se la tecnologia ce li avvicina, ben venga”.
All’incontro ha partecipato anche il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi che ha sottolineato che “I big data sono un oceano di opportunità per le assicurazioni perché consentono di profilare meglio le offerte per i clienti. Noi come regolatore cerchiamo di regolare questa transizione verso il mondo nuovo senza ostacolarlo. Non possiamo essere noi che erigiamo barriere, in Ivass cerchiamo di adeguare i regolamenti, nel rispetto di regole europee e leggi nazionali, al tempo che passa, alla modernità. La transazione è rapida e complessa, il mestiere del regolatore sta in mezzo e noi cerchiamo di farlo al meglio”.