
La decisione del Parlamento europeo di vietare la vendita di auto diesel e benzina a partire dal 2035 – al momento non ancora approvata dal Consiglio europeo – sembra non allarmare circa metà degli italiani, mentre al contrario quattro su dieci temono i prezzi dei veicoli elettrici ancora troppo alti. È quanto emerge da un’indagine di Prima Assicurazioni commissionata a Nielsen.
Se un italiano su due (48,5%) afferma di non essere preoccupato per il potenziale cambiamento legato ai futuri veicoli, il 40,9% si dice invece preoccupato dalla eventualità di essere obbligato ad acquistare un mezzo ad alimentazione elettrica, in particolare per quanto concerne i prezzi, ritenuti ancora troppo alti e percepiti come non necessariamente destinati a scendere nel breve-medio termine. Il restante 10,6% degli italiani, infine, non si è fatto ancora un’idea in merito alla questione.
Nonostante le perplessità espresse fin qui da alcuni Paesi (fra cui la stessa Italia) sul provvedimento, metà dei rispondenti alla ricerca ha dimostrato di essere quindi pronta a sostituire il proprio mezzo per ridurre le emissioni. In particolare, tra quelli che si sono dichiarati non preoccupati il 19,3% si dice già pronto a effettuare il passaggio all’elettrico e anticiperebbe quindi i tempi rispetto alla data del 2035, mentre il 29,2% lo farebbe quando non sarà più possibile procrastinare oltre.
Guardando allo spaccato territoriale dell’indagine, le preoccupazioni sul prezzo, invece, sembrano essere più pressanti al Nord, dove la percentuale italiana sale al 46,4% (Nord-Ovest) e al 42,2% (Nord-Est); il Centroappare la macroarea del Paese con meno automobilisti preoccupati (37%).
“Considerata l’urgenza che il cambiamento climatico ci pone davanti, l’Ue ha adottato un obiettivo molto ambizioso, che è quello di diventare entro il 2050 il primo continente a emissioni zero”, commenta Anna Sanfilippo, Chief Marketing Officer di Prima Assicurazioni. “Il dibattito su come arrivare alla neutralità carbonica – prosegue Sanfilippo - è aperto, come dimostra la nostra ricerca: in quanto leader nel canale diretto del segmento motor, con una quota del 30% di market share, Prima segue da vicino le evoluzioni del settore e ascolta il parere degli automobilisti italiani, che sembrano combattuti tra la sensibilità ambientale e i timori del possibile impatto del cambiamento sul proprio bilancio familiare”.