
In un mondo sempre più connesso e dai ritmi veloci, è abbastanza curiosa l’incapacità mostrata dai medici generici britannici di passare all’utilizzo delle cartelle cliniche digitali in tempi rapidi.
Una situazione stigmatizzata da Paul Brencher, Managing Director of Individual Protection del gruppo inglese Aviva, come uno dei principali motivi di frustrazione del 2017 che, oltretutto, ha impedito a molte persone di ottenere una copertura assicurativa.
Secondo Brencher un maggiore utilizzo della tecnologia digitale aiuterebbe i medici a rispettare il Regolamento europeo sulla protezione dei dati. “La reticenza al cambiamento e la riluttanza ad adottare nuovi comportamenti, ci dice che dovremmo pensare a un approccio diverso nel 2018. Dobbiamo continuare a comunicare i benefici e di utilizzare le cartelle cliniche digitali e i vantaggi che ne derivano ai pazienti, agli assicuratori e agli stessi medici, consentendo una maggiore efficienza e una migliore sicurezza dei dati”.
Brencher ha aggiunto che società come Aviva devono utilizzare la loro influenza per incoraggiare la svolta digitale del settore medico. “Negli ultimi due anni e mezzo il settore della protezione è cresciuto di circa il 17% dopo un lungo periodo di condizioni di mercato sostanzialmente piatto”. Considerato che il mercato tradizionale è stato ultimamente travolto da start-up di insurtech è fondamentale mantenere il passo con l’evoluzione che sta trasformando il mercato, passando all’utilizzo delle cartelle cliniche digitali.