
La sezione UK del gruppo francese ha iniziato a collaborare con Ventures, un consorzio di partner pubblici e privati che lavorano insieme per testare su strada veicoli a guida autonoma, nell’area tra Bristol e il South Gloucestershire.
La partecipazione di AXA all’iniziativa non deve stupire, in quanto il Regno Unito ha introdotto da qualche mese una legge che rende obbligatorio per le compagnie assicurative coprire la responsabilità dei veicoli automatizzati.
Dal primo report di Venturer sono emersi alcuni punti interessanti, che costituiscono le problematiche chiave con cui gli assicuratori dovranno avere a che fare negli anni futuri. Per esempio oltre a delle polizze specifiche per i clienti che acquisteranno queste macchine, sarà necessario creare soluzioni per tutelare anche le case automobilistiche dal rischio che una vettura possa avere dei difetti di fabbricazione o possa subire guasti tecnici. Le automobili “diverless” pongono nuovi problemi al mercato assicurativo, che dovrà reinventarsi per dare risposta ai nuovi bisogni di protezione che sorgeranno. Per esempio sarà sempre più difficile, ma sempre più importante, stabilire su chi o su che cosa dovrà ricadere la responsabilità in caso di incidente.
L’Associaton of British Insurers ha stimato che a oggi il 90% degli incidenti automobilistici è causato da errore umano, e David Williams (direttore tecnico di AXA Insurance) sostiene che l’automazione della guida ha il potenziale per dimezzare il numero delle collisioni che si verificano ogni anno: un risultato straordinario in termini di sicurezza stradale. Tuttavia gli incidenti non possono essere eliminati completamente, ed è compito delle compagnie assicurative capire come riallocare le responsabilità tra i soggetti coinvolti: la casa produttrice del veicolo, il “conducente” passivo e l’automobile stessa.
La previsione per il futuro è che, quando questa tecnologia di guida si diffonderà, i premi assicurativi si abbasseranno in modo consistente, dal momento che le automobili autonome saranno tendenzialmente più sicure. Oltre a un risparmio per i clienti ciò avrà anche un impatto positivo a livello sociale.
L’ ultimo, ma non per importanza, punto emerso dal report è la necessità di proteggere i veicoli dai cyber attacchi: la tecnologia driverless prevede che le automobili siano controllate interamente tramite un sistema informatico, che è soggetto ad attacchi da parte di hacker. Essi potrebbero per esempio tentare di rubare le vetture, o di prenderne il controllo per poi chiedere un riscatto (una sorta di ransomware).
Al netto di tutte queste considerazioni pare quindi chiaro che l’avvento e la diffusione di autovetture a guida autonoma siano potenzialmente in grado di sovvertire tutti i paradigmi su cu si fonda il mercato assicurativo oggi. Sta alle compagnie cogliere positivamente questa sfida e rimanere al passo con l’innovazione.