
Il settore assicurativo è pronto a essere colpito da una serie di forti cambiamenti ora che il Regno Unito abbandonerà ufficialmente l’Unione Europea. In particolare la perdita dei diritti collegati agli accordi di Schengen obbligherà molte compagnie a valutare forti ristrutturazioni e riposizionamenti.
Libertà di circolazione
PwC ha previsto che nei prossimi mesi le compagnie dovranno sostenere ingenti costi operativi, regolatori e fiscali per rispondere alle nuove disposizioni che entreranno in vigore. Secondo Jonathan Howe (Pwc) la difficoltà più grande sta nel fatto che il mercato assicurativo inglese sfrutta in modo intensivo i diritti di libera circolazione tra paesi e le normative semplificate sui passaporti. Molte imprese americane e asiatiche infatti utilizzano il Regno Unito come quartier generale nel continente europeo, grazie al vantaggio linguistico e alla posizione strategica data dall’accesso diretto a tutta l’area EU/EEA. Con la decisione di uscire dall’Unione c’è il rischio concreto che queste compagnie decidano di stabilirsi in altri paesi per continuare ad avere un accesso diretto al mercato unico europeo. Lo stesso problema di ri-domiciliazione si pone per i broker e le compagnie di stanza a Gibilterra.
Anche KPMG ha sottolineato che il punto focale delle trattative che si apriranno nei prossimi mesi dovrà essere la regolamentazione della circolazione tra i paesi comunitari e il Regno Unito. Il cambiamento delle normative sull’uso dei passaporti potrebbe avere conseguenze pesantissime sulle attività economiche dell’intera area continentale. Giles Williams (KPMG) ha sottolineato come sia necessario garantire che gli scambi commerciali, in particolare quelli di servizi finanziari, siano in grado di continuare senza complicazioni. È fondamentale per entrambe le parti che i paesi dell’UE possano accedere ai servizi finanziari, assicurativi e bancari britannici, e che allo stesso tempo le imprese inglesi possano continuare ad attingere alla clientela continentale - sia corporate che di privati.
Solvency II
Secondo PwC quasi sicuramente gli accordi di Solvency II rimarranno in vigore nonostante l’uscita dall’UE. Troppo tempo, energia e denaro è stato investito nelle trattative per questa normativa, che è inoltre già stata recepita nel sistema giuridico britannico.
La Financial Authority Conduct, ente regolatore britannico, ha inoltre annunciato che, insieme alla Bank Of England, continuerà a monitorare con grande attenzione gli sviluppi delle trattative nei prossimi mesi, e ha ricordato che tutte le normative resteranno vigenti fino a che non avverranno cambiamenti legislativi ufficiali.