
Secondo le rilevazioni dell’Inail, nei primi due mesi dell’anno sono scese a 82.634 le denunce di infortuni sul lavoro (-14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020), 104 delle quali con esito mortale (-3,7%).
In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 7.801 (-26,0%). Le vittime sono quattro in meno rispetto alle 108 registrate nel primo bimestre del 2020 (-3,7%).
Il calo ha riguardato solo la gestione Industria e servizi(da 95 a 84 denunce), al contrario dell’Agricoltura (da 9 a 15) e del Conto Stato (da 4 a 5).
Dall’analisi territoriale emerge un decremento di cinque casi mortali nel Nord-Ovest (da 28 a 23) e di 11 nelle Isole (da 13 a 2).
Al Sud si registra l’incremento più elevato (da 20 a 31), complice soprattutto l’aumento di otto casi della Campania, seguito dal Nord-Est (da 28 a 29), mentre al Centro le denunce mortali in entrambi i periodi sono 19. Il calo rilevato nel confronto tra i primi bimestri del 2020 e del 2021 è legato esclusivamente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 103 a 97, mentre quella femminile ha registrato due casi in più (da 5 a 7).
La flessione riguarda sia le denunce dei lavoratori italiani (da 90 a 89), sia quelle dei lavoratori comunitari (da 8 a 5), mentre per gli extracomunitari si registrano 10 casi mortali in entrambi i periodi. Dall'analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati, a eccezione delle fasce 50-59 anni (da 28 a 36) e 65-69 anni (da 3 a 7).