
Gli italiani dimostrano una crescente consapevolezza dei rischi legati alle catastrofi naturali, ma restano scettici sull'ipotesi di rendere obbligatoria l'assicurazione per le abitazioni private. È quanto emerge da un'indagine di Prima Assicurazioni realizzata da Nielsen, che rivela come il 44,5% degli intervistati sia contrario a un'estensione dell'obbligo, introdotto lo scorso marzo per le grandi imprese, anche alle case, nonostante l'aumento degli eventi climatici estremi.
Tra i contrari, il 28,7% ha comunque scelto volontariamente di proteggere la propria abitazione, mentre solo il 15,8% ritiene l'obbligo “ingiustificato” pur non avendo coperture. Sul fronte opposto, il 39,7% si dichiara favorevole: di questi, il 21,9% vedrebbe l'obbligo come un'opportunità per assicurarsi, e il 17,8%, già coperto, lo giudica necessario per creare una rete di protezione collettiva. Un 15,8%, infine, preferisce non esprimersi.
“La consapevolezza del rischio cresce, ma molti vogliono mantenere la libertà di scelta”, commenta Andrea Balestrino, Country manager di Prima Assicurazioni. “Come insurtech, il nostro ruolo è sensibilizzare i cittadini, indipendentemente dagli obblighi”.
Il dibattito si inserisce in un contesto dove l'Italia, tra alluvioni e terremoti, è tra i Paesi europei più esposti. E mentre lo Stato continua a farsi carico dei danni, la questione di chi debba pagare per la prevenzione rimane aperta. Una cosa è certa: il clima che cambia chiede risposte nuove, e il settore assicurativo è pronto a fare la sua parte.