
No alle clausole vessatorie che limitano i risarcimenti in cambio di sconti. Questa la posizione espressa dalle associazioni dei consumatori durante un incontro con Ivass e Antitrust.
Le associazioni dei consumatori hanno infatti espresso “un no comune alle clausole vessatorie nell’Rc Auto e nelle garanzie collegate, a fronte del proliferare di clausole contrattuali che limitano i risarcimenti in Rc Auto e nelle garanzie accessorie (grandine, vandalici e kasco) in cambio di sconti sulle polizze”.
In una nota le associazioni dei consumatori spiegano come dal confronto con le Autorità di settore sia emersa “l’univoca e assoluta contrarietà a questo genere di pattuizioni contrattuali”.
A ribadirlo, un insieme di associazioni – Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino – che chiedono a Ivass e Antitrust di vigilare. “Si tratta di clausole illegittime perché in contrasto con il Codice del Consumo (che all’art.33 n. 2 lettera T vieta limitazioni al diritto di contrarre con terzi) oltre che con la Legge Concorrenza, recente normativa che ha ribadito il diritto del danneggiato ad ottenere l’integrale risarcimento del danno. I consumatori hanno chiesto ad entrambe le Autorità di vigilare e di intervenire affinché venga rispettato il Codice del Consumo ed hanno proposto interventi per portare maggiore trasparenza nei rapporti tra consumatori e imprese riequilibrando le asimmetrie informative”.
I Consumatori chiedono poi al Ministero dello Sviluppo economico e al Ministero dei Trasporti di emanare al più presto le regole necessarie per rendere l’installazione delle scatole nere indipendente dalle assicurazioni, operando in modo che i dati siano effettivamente nella disponibilità del consumatore, anche mediante l’introduzione di garanzia di terzietà su tutta la filiera.
Le associazioni chiedono inoltre un intervento affinchè alcune compagnie abbandonino la prassi “di inserire le clausole limitative del diritto al risarcimento integrale o all’indennizzo dovuto e che le Autorità vigilanti intervengano in tempi stretti con ogni opportuno strumento sanzionatorio oltre che attraverso pubbliche comunicazioni che abbiano un effetto di moral suasion, nei confronti delle imprese assicurative al fine di rimuovere dalla contrattualistica simili illegittime previsioni”.