Aumenta la consapevolezza sul welfare come strumento in grado di migliorare la produttività delle aziende e il benessere dei lavoratori.
Lo si rileva dal Rapporto Welfare Index Pmi 2018, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), che per il terzo anno ha analizzato il livello di welfare in 4.014 piccole medie imprese italiane (circa il doppio rispetto al 2016).
Il Welfare Index PMI raggruppa le aziende in 5 classi. Quest’anno ben 38 aziende hanno ottenuto il punteggio più alto, 5W - il cosiddetto “Welfare Champion” – assegnato alle imprese attive in almeno 8 aree, rispetto alle 22 del 2017, rappresentando storie d’eccellenza, che si contraddistinguono per aver attuato un ampio ventaglio di iniziative per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, spesso attraverso soluzioni originali e innovative.
Secondo il rapporto sono raddoppiate in tre anni le imprese “molto attive” nel welfare aziendale con almeno 6 aree: da 7,2% a 14,3%. Oltre il 41% è attivo in almeno 4 delle 12 aree di welfare aziendale. “Da tre anni mettiamo in campo le nostre competenze di assicuratori, assieme alle principali confederazioni nazionali, per promuovere attraverso il welfare aziendale la crescita delle imprese, dei lavoratori e delle loro famiglie”, afferma Marco Sesana, Country Manager e amministratore delegato di Generali Italia.