Non si ferma la corsa dell’Rc Auto. Secondo l’ultima rilevazione statistica dell’Ivass, a giugno il prezzo medio pagato dagli automobilisti del nostro Paese è stato di 403 euro, pari a un incremento del 6,2% in termini nominali e del 5,4% in termini reali.
Nei mesi di aprile e maggio la crescita nominale annua era stata rispettivamente del 7,9% e del 6,8%. Incrementi di prezzo si rilevano in tutte le province italiane. Si va dal +1,3% di Isernia e Catanzaro al +9,3% di Roma. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 264 euro, in aumento del 5,5% rispetto all’anno precedente e in riduzione del 44,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo è del 9,6%.
L’associazione di consumatori Assoutenti sottolinea come le tariffe continuino a salire nonostante “la frenata dell’inflazione e l’assenza di elementi che determinino maggiori costi in capo alle compagnie di assicurazioni. Non si registra un incremento dell’incidentalità nel nostro Paese. Numeri che cozzano con i dati record fatti registrare dalle imprese assicuratrici nel 2023. Utili delle compagnie a quota 8 miliardi di euro, in crescita del +249% rispetto al 2022”.
Con un prezzo medio di 583 euro (in salita dai 580 euro di maggio), Napoli si conferma la provincia italiana dove l’Rc Auto è più cara, seguita da Prato (574 euro) e Caserta (517 euro), mentre Enna è la più conveniente con una media di 290 euro (+5 euro rispetto a maggio 2024), seguita da Potenza con 301 euro e Oristano con 306 euro.