Il cyber risk è al primo posto tra i pericoli più temuti dalle aziende e dagli imprenditori. È quanto emerge dal Regional Risks for Doing Business Report 2019, realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Zurich e Marsh, che ha coinvolto oltre 13.000 business leader in 130 Paesi nel mondo con lo scopo di classificare i principali timori legati allo svolgimento della loro attività nei prossimi 10 anni.
Seppur con macro differenze regionali, il report ha registrato una sempre maggiore preoccupazione legata al rischio cyber a livello globale (in salita al secondo posto rispetto al quinto del 2018) e soprattutto a livello europeo ed italiano, dove occupa il primo posto della classifica.
Un dato significativo considerato che nel 2018 non era compreso fra i primi cinque rischi percepiti.
Analogamente, il rischio di frodi o furto di dati entra nella top 5 in Italia, mentre a livello europeo e mondiale si classifica rispettivamente al 6° e 7° posto.
Il consolidarsi di questo timore fra manager e imprenditori evidenzia la sempre crescente sofisticazione e proliferazione degli attacchi informatici e delle minacce ad essi collegate, che trovano conferma e riscontro nei recenti attacchi alle infrastrutture pubbliche e alla vulnerabilità dei dati personali a disposizione delle aziende.
Il rischio cyber, il secondo più avvertito a livello globale (solo 5° nel 2018), balza in un solo anno al primo posto in Italia e in Europa.
Il timore di crisi finanziarie è ancora molto presente. In Italia è stabile rispetto all’anno scorso (settimo in classifica), in Europa si mantiene al secondo posto, mentre a livello mondiale entra nella top 10 dei rischi.
Un’enfasi particolare viene data nel nostro Paese agli eventi catastrofali attribuibili a una cattiva gestione o a comportamenti umani scorretti (3° posto in Italia, in coda alla classifica a livello europeo e mondiale). A questo proposito, vale la pena ricordare che il 91% dei comuni è a rischio di frane, allagamenti e alluvioni e che il 78% delle proprietà immobiliari è a rischio idrogeologico (Ispra 2018).
“Rispetto a qualche anno fa, stiamo assistendo a una crescente richiesta di protezione e tutela assicurativa sul fronte cyber”, dichiara Elena Rasa, Chief Underwriting Officer di Zurich Italia, “a dimostrazione di quanto il tema della sicurezza informatica sia divenuto ormai cruciale per la pianificazione e la gestione del proprio business. Attacchi informatici, furti di dati personali, falle e intrusioni tecnologiche possono generare, infatti, crisi reputazionali difficili da sanare”. I punti di contatto più evidenti tra i rischi percepiti a livello europeo e globale e quelli maggiormente sentiti in Italia riguardano il cambiamento climatico e l’importanza sempre più pervasiva della tecnologia.