
La cyber security è ancora un mondo per soli uomini. Un sondaggio condotto da 451 Research per conto di Kaspersky evidenzia che solo nel 23% dei casi, il chief information security officer aziendale è una donna, a fronte di un 77% di uomini.
Il campione dell’indagine “Cybersecurity through the CISO’s eyes. Perspectives on a role report” restituisce l’immagine di un settore professionale fortemente sbilanciato verso l’universo maschile. Kaspersky segnala che nel mondo le donne rappresentano solo il 39% della forza lavoro delle aziende in generale e appena il 25% dei ruoli dirigenziali.
Il 63% degli intervistati ha detto che, dovendo assumere nuovo personale, cercherebbe persone pienamente qualificate senza fare distinzioni tra i sessi. A prima vista parrebbe una buona notizia, ma forse bisognerebbe concentrarsi sul quel 37% che ha dato una risposta diversa. Inoltre, meno di un quarto delle aziende, ha già attivato o pensa di avviare dei programmi di recruiting volti ad aumentare la componente femminile.
Eppure, qualche segnale di cambiamento arriva. Ad esempio il 20% delle donne intervistate ha dichiarato di lavorare nell’attuale ruolo (di responsabilità) da non più di due anni, mentre solo il 10% degli uomini può dire la stessa cosa
“I risultati di questa indagine mostrano che la situazione nel settore sta cambiando, ma che è ancora lontana dall’aver raggiunto l’ideale prefissato”, ha commentato Evgeniya Naumova, managing director per l’Europa di Kaspersky. “Non si tratta solo di trovare un equilibrio a livello di genere. Nelle interviste approfondite fatte con i Ciso, molti dichiarano di non ricevere abbastanza candidature femminili in fase di elaborazione. Per affrontare il divario di genere nella sicurezza informatica, quindi, è necessario incoraggiare le donne a scegliere questo tipo di percorso professionale”.