Ormai si è perso il conto sul numero di nuove leggi, decreti, norme e regolamenti che negli ultimi anni hanno interessato il settore assicurativo. Una cascata dalla nobile finalità di liberalizzare il mercato e favorire i consumatori, ma che nella realtà si è semplicemente tradotta in un ammontare di pratiche burocratiche che hanno alzato i costi per gli operatori e non hanno in sostanza prodotto grandi cambiamenti.
In una ricerca Ania sui costi e i benefici della regolamentazione per il settore, realizzata insieme alla American Chamber of Commerce in Italy, l'associazione delle imprese assicurative chiede una moratoria di tre anni per l'emanazione di nuove norme sul mercato assicurativo, diverse da quelle connesse all'applicazione dell'accordo europeo Solvency2.
Dalla ricerca emerge che oltre il 90% del mercato assicurativo italiano giudica eccessivo il carico di nuova regolamentazione piovuta sul settore nell'ultimo triennio, mentre un'ampia maggioranza del campione ritiene che l'attuazione delle norme sia stata superiore in quest'arco di tempo rispetto agli anni passati. Secondo il presidente dell'Ania, Aldo Minucci, "non c'è un pregiudizio verso la regolamentazione, ma c'è un tipo di regole che incide positivamente e un'altro che inserisce pesanti vincoli burocratici con ritorno solo di maggiori costi". In particolare il riferimento di Minucci riguarda la regolamentazione secondaria spesso "pignola, eccessiva, burocratica, fastidiosa". Per il presidente dell'Ania il legislatore dovrebbe invece, prima di varare una norma, "correlare gli obiettivi che si pone con i costi che questa comporta". Inoltre è indispensabile applicare il principio di proporzionalità per non creare un danno "alla competitività del sistema italiano " nei confronti degli assicuratori di altri paesi.
Nel corso della tavola rotonda seguita alla presentazione del rapporto, i rappresentanti dell'associazione degli assicuratori hanno poi ribadito le loro perplessità sulla disposizione del decreto-Competitività che, pur prevedendo la possibilità per le assicurazioni di erogare finanziamenti diretti alle imprese, stabilisce che, in pratica, i prenditori dei finanziamenti siano scelti dalle banche.