
“Cari Colleghi, Amici, a seguito dell’approvazione del bilancio 2019, uno dei migliori risultati nella storia del gruppo, termino la mia esperienza di imprenditore e il mio incarico di Amministratore delegato del gruppo AEC rimanendo in carica come Presidente del CDA. Sento l’esigenza di ringraziare tutti per i complimenti e gli attestati di stima personale ricevuti in questi mesi dall’acquisizione del Gruppo AEC da parte di Coverys European Holding Ltd (CEH). Da parte mia ho confermato a ciascuno il mio impegno personale, quale presidente fino all’approvazione del bilancio 2022, nel creare la massima continuità operativa”.
Sono le parole con cui Fabrizio Callarà ha comunicato via Social, la decisione di mettere fine alla sua esperienza in AEC, creatura che ha fatto nascere nel 2001 e fatta crescere negli anni con piglio imprenditoriale e grande competenza professionale. Con i suoi 52 anni, nel mondo dell’intermediazione Callarà può essere considerato poco più che un ragazzo, ma Fabrizio ha bruciato i tempi e in questi 20 anni la sua ventata innovatrice è stata importante per il piccolo mondo dell’intermediazione. Broker, sottoscrittore, imprenditore è stato capace di diventare un punto di riferimento per il settore, facendo sempre sentire la sua forte carica umana.
Sempre presente nelle occasioni pubbliche importanti, con la sua iconica sciarpetta d’ordinanza, of course, non ha mai fatto mancare la sua voce critica e la sua visione innovatrice ha sempre assicurato pepe a ogni dibattito. Insomma, parliamo di un vero protagonista del mercato degli anni 2000 che ha saputo affermare sul mercato una realtà importante “industrializzando” un’attività particolare, quella del wholesaler, con un occhio sempre attento al marketing e alle potenzialità dei nuovi media, perché “non è la tecnologia in sé, ma è il modo in cui la usiamo ad essere rilevante”. Si sa che troppo spesso il dolore rovescia la vita senza fare sconti a nessuno, ma quello di buono che siamo è la somma di ciò che abbiamo perso. Ci vorrà del tempo per abituarci all’idea di una AEC senza Fabrizio Callarà che, seppure in forme diverse, continuerà a dare il suo contributo alla crescita del mondo dell’intermediazione e dell’imprenditoria in generale, facendo sempre leva sul capitale umano.