
Fondiaria-Sai si aggiunge a Premafin e dà il suo via libera al piano di integrazione con Unipol, ma non chiude le porte al rilancio effettuato da Sator e Palladio. Il cda di Fonsai ha analizzato la controproposta ricevuta dal gruppo bolognese e ha deciso di comunicare a Unipol la propria disponibilità a procedere alla definizione dell’operazione di integrazione sulla base di una partecipazione degli attuali soci ordinari di FonSai diversi da Premafin, pari al 27,45% del capitale ordinario. La decisione, si legge in un comunicato “si fonda sul presupposto essenziale che venga definito da Unipol nel più breve tempo possibile il modo con cui verranno superate le sopravvenute incertezze concernenti l’esenzione dall’obbligo di Opa. Alla luce di quanto precede, il Consiglio ha dato mandato all’amministratore delegato ed al direttore generale di verificare con Unipol e con Mediobanca, in qualità di global coordinator, le modalità con cui procedere rapidamente alla definizione dei tempi e delle modalità di garanzia e di esecuzione del progettato aumento di capitale di FonSai”.
FonSai però non chiude a Sator e Palladio. Il board ha infatti dato mandato all’amministratore delegato e al direttore generale di comunicare ai due fondi guidati da Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo, “in relazione alla proposta da questa formulata la disponibilità a valutarla congiuntamente, in particolare negoziando in buona fede, e senza nessun obbligo di esclusiva, i tempi e le modalità dell'operazione e consentendo l'accesso ad una due diligence con un perimetro e tempi da definire, fermo restando che il consorzio di garanzia dell'aumento di capitale previsto da tale proposta potrà essere promosso in caso di esito positivo del negoziato”.
Anche la Milano Assicurazioni ha dato il suo assenso al matrimonio con Unipol sulla base della proposta del 6 giugno del gruppo bolognese di una partecipazione minima dei soci ordinari di minoranza di Milano Assicurazioni S.p.A. pari al 10,7% del capitale ordinario. Lo comunica la società, controllata di FonSai, in una nota in cui specifica che tale percentuale di contribuzione “rappresenta un dato preliminare che dovrà essere definito in modo puntuale nel progetto di fusione e tenere conto del fatto che la ripartizione dell'incidenza delle azioni proprie in base alla loro provenienza non attribuisca una riduzione per gli attuali azionisti di minoranza della Milano Assicurazioni”.