
Generali chiude il primo trimestre con risultati operativi in crescita e un forte sviluppo della produzione. “Nonostante lo scenario macro-economico ancora incerto e i tassi di interesse ai minimi storici - si legge in una nota -, il Gruppo, grazie alla continua implementazione delle iniziative strategiche e al favorevole andamento dei mercati finanziari, ha raggiunto un risultato operativo di 1,3 miliardi di euro (+6%; 1,2 miliardi nel primo trimestre 2014)”.
A spingere le performance operative è stato in particolare il segmento vita con un risultato operativo in aumento a 823 milioni (+8,2%) grazie alla reddittività della raccolta e all’eccellente gestione finanziaria. Nel danni, il risultato operativo si attesta a 505 milioni, in calo di 24 milioni (-4,6%).
L’utile netto del periodo raggiunge i 682 milioni (660 milioni nel primo trimestre 2014; +3,3%); senza considerare l’effetto one-off derivante da operazioni discontinue, il risultato registra una crescita del 10%.
“Chiudiamo il primo trimestre dell’anno con risultati particolarmente significativi in tutti i segmenti del nostro business, tanto nella raccolta premi quanto nella redditività - commenta il Group CFO di Generali, Alberto Minali -. Risultati che dimostrano l’efficacia delle azioni intraprese nell’ambito del piano di turnaround concluso con un anno di anticipo. Abbiamo migliorato la qualità della nostra offerta, con prodotti ad alto valore aggiunto per il cliente e abbiamo ristrutturato, laddove necessario, il portafoglio del Gruppo, contribuendo a focalizzare il business di Generali sulle attività core. È su questa solida base che ci apprestiamo a presentare le future linee strategiche di Generali il prossimo 27 maggio”.
Minali ha anche aggiunto che la partecipazione detenuta nella russa Ingosstrakh non è considerata strategica. “Ingosstrakh non è strategica. Non abbiamo preso alcuna decisione in merito, né di venderla né di fare alcunché. Ha un valore di carico di 230 milioni a seguito della svalutazione dello scorso anno. È una posizione che teniamo e poi vedremo cosa farne”. Generali è salita al 38,5% di Ingosstrakh nell’ambito dell’acquisto da parte di Petr Kellner della quota non detenuta nella joint-venture Generali Ppf Holding.