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Un attacco cyber ha messo in fuorigioco i sistemi IT del Manchester United che da oltre una settimana si trova in sospeso.
Dopo l’attacco del 20 novembre scorso, la rinomata squadra di calcio inglese non è ancora riuscita a ripristinare i propri sistemi IT e da giovedì sera lo staff non ha più l’accesso ai propri account di posta elettronica. Il National Cyber Security Center (NCSC) sta assistendo il club della Premier League nelle indagini su cause e impatto dell’attacco cyber, anche se al momento è ancora presto per qualsiasi tipo di valutazione.
In una dichiarazione alla stampa il Manchester ritiene che i dati dei tifosi non siano stati compromessi, e nonostante il silenzio sul responsabile o sulle motivazioni dell’attacco definito “disruptive”, sottolinea come i sistemi sofisticati necessari per le partite nello stadio Old Trafford non siano stati compromessi e infatti le partite si sono disputate regolarmente.
Il Manchester United ha informato Information Commissioner’s Office, come richiesto dalle norme e potrebbe incorrere in una sanzione se venisse scoperto che i dati sono stati compromessi a seguito dell’attacco cyber.
All’inizio di questo mese, la relazione annuale della NCSC ha rivelato che l’organizzazione ha difeso il Regno Unito da oltre 700 attacchi cyber nell’ultimo anno e ha registrato un forte aumento dei casi di ransomware.