
I risultati di una ricerca sui cyber risk condotta dai Lloyd’s di Londra e l’Università di Cambridge evidenziano come l’impatto di un singolo attacco cyber sui porti dell’area Asia-Pacifico potrebbe provocare danni economici fino a 110 miliardi di dollari.
Una cifra mostruosa emersa al termine della simulazione di un attacco tramite diffusione di un virus informatiche nelle macchine di ben 15 porti che verrebbe inoltre avvertita a livello globale, andando a colpire principalmente i settori dei trasporti di Singapore e Corea del Sud. Per quanto riguarda le perdite assicurate è l’interruzione dell’attività aziendale a rappresentare il più consistente fattore di rischio.
Angela Kelly, Country Manager dei Lloyd’s a Singapore, ha detto che “Il cyber risk è una delle sfide più complesse che il settore marine dell’Asia-Pacifico deve affrontare. Poiché il rischio cyber aumenta con il processo di digitalizzazione e automazione del settore, la collaborazione e la pianificazione per il futuro tra assicurazioni e risk manager è fondamentale. Con nove dei dieci porti più trafficati del mondo in termini di container dislocati in Asia e alti livelli di sottoassicurazione, si dovrà prestare tutti estrema attenzione alla mitigazione del rischio cyber”.