
Unipol incassa il via libera da Isvap e Antitrust e si prepara a celebrare il matrimonio con Fonsai, rispettando alcuni vincoli stabiliti dalle due Authority. In particolare, l’Isvap ha espressamente chiesto che la nuova realtà sia veramente nuova. Cosa vuol dire? Discontinuità con la vecchia gestione Ligresti. Nessuno dei componenti della famiglia potrà quindi sedere in cda o avere ruoli all’interno del Gruppo.
L’Isvap ha dunque dato parere favorevole affinché Finsoe (che controlla Unipol) assuma il controllo di Premafin e delle sue controllate (Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni), stabilendo che l’adeguatezza patrimoniale dovrà superare il tetto del 120%. L’Istituto di vigilanza ha inoltre disposto che entro 18 mesi dalla data di efficacia della fusione Ugf e la Grande Unipol debbano inoltre avere due amministratori delegati distinti.
Da parte sua l’Antitrust autorizza l’operazione, a patto di sciogliere i legami con Mediobanca e di mettersi a dieta: dovranno infatti essere ceduti alcuni asset (reti, marchi, strutture ecc.) per arrivare a una quota di mercato inferiore al 30%, sia nei rami Danni sia nel Vita.