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Il mercato globale M&A in calo nel 2022, ma nel secondo semestre è iniziata la ripresa

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Lunedì, 30 Gennaio, 2023 - 09:42
Autore: Gillespie

A livello globale, i dealmaker hanno sovraperformato il mercato per due trimestri consecutivi alla fine del 2022: è quanto emerge dal “Quarterly Deal Performance Monitor” di WTW.

Sulla base dell'andamento del prezzo delle azioni, infatti, le società che hanno concluso operazioni di M&A valutate oltre 100 milioni di dollari, tra ottobre e dicembre 2022, hanno sovraperformato del 5,2%. E nel trimestre precedente la performance è stata ancora positiva, segnando un +3,9%.

Considerando i dati sull'intero anno 2022, raccolti in collaborazione con l'M&A Research Centre della Bayes Business School di Londra, si rileva una leggera sottoperformance, pari a -0,8, nonostante la ripresa nella seconda metà dell'anno. Questo dato è in contrasto con la performance positiva di +1,4% registrata nel 2021. Anche il volume delle operazioni nel 2022 è diminuito significativamente del 19%, con 853 operazioni completate a livello globale, rispetto alle 1.047 del 2021, a causa di un netto rallentamento dell'attività di M&A in Nord America.

Edoardo Cesarini, amministratore delegato di WTW, ha dichiarato: “Se da un lato le tensioni geopolitiche, l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse hanno avuto un impatto inevitabile sull'attività e sulla performance delle operazioni durante il 2022, dall'altro, si può considerare insostenibile anche il ritmo straordinario registrato nel 2021. Piuttosto che essere interpretati come una tendenza al ribasso, i volumi attuali del mercato M&A riflettono un ritorno ai livelli sani pre-pandemici”.

É stato il Nord America ad aver guidato il rallentamento dell'attività, con 402 operazioni concluse nel 2022, ovvero il 35% in meno rispetto alle 614 operazioni del 2021. Al contrario, il volume delle operazioni è rimasto più stabile in Europa e Asia-Pacifico, che hanno registrato un aumento marginale dell'attività di M&A negli ultimi dodici mesi. Gli acquirenti europei hanno infatti portato a termine 203 operazioni nel 2022 rispetto alle 199 del 2021, mentre i dealmaker dell'Asia-Pacifico ne hanno completate 200 nel 2022 e 196 nell'anno precedente.

Mentre gli acquirenti dell'area Asia-Pacifico hanno sovraperformato l'indice regionale del 10,1% nel 2022, altre regioni hanno registrato una sottoperformance su base annuale, come ad esempio il Nord America e l'Europa che hanno sottoperformato rispettivamente dell'1,9% e del 5,7%.

In contrasto con i risultati dell'intero anno, gli ultimi tre mesi del 2022 hanno invece mostrato una performance globale migliore non solo nell'Asia-Pacifico (+10,5%), ma anche nel Nord America (+9,4% rispetto all'indice regionale).  Solo i dealmaker europei hanno continuato a sottoperformare l'indice del 2,6% durante l'ultimo trimestre 2022.

Andrea Scaffidi ha quindi elencato le previsioni sulle principali tendenze per il mercato M&A nel 2023: 

  1. Il ritorno del "Lipstick Effect". Gli acquirenti si concentreranno sempre di più su operazioni di dimensioni ridotte, in quanto i timori di recessione previsti potrebbero innescare il cosiddetto "Lipstick Effect" il prossimo anno. L’ “effetto rossetto” si verifica quando la crisi economica porta a un aumento della spesa per beni di più piccolo valore e convenienti, piuttosto che per quelli più costosi. Per la prima volta in oltre tre anni, nel terzo trimestre del 2022 non si è conclusa nessuna mega operazione del valore di oltre 10 miliardi di dollari e anche la quantità di operazioni di grandi dimensioni (oltre 1 miliardo di dollari) è diminuita significativamente rispetto allo stesso periodo del 2021 (49 contro 67). 
  2. Il difficile contesto operativo spingerà anche le aziende a vendere asset non fondamentali, alla ricerca di valore a lungo termine. Alcune operazioni saranno strategiche, ad esempio le aziende del settore energetico potrebbero continuare a cedere asset ad alta intensità di carbonio, o altri settori come quelli della vendita al dettaglio e del tempo libero potrebbero essere costretti a vendere alcuni asset a causa dell'incertezza economica. 
  3. É prevista un'ondata di acquisizioni nel 2023, nei mercati dell'intelligenza artificiale e del machine learning, considerata la velocità necessaria per la trasformazione digitale in tutti i settori industriali. Sia che si tratti di adottare nuove tecnologie e nuovi talenti, sia che si tratti di raggiungere nuovi mercati, le operazioni M&A continuano a essere il modo più rapido per le aziende di trasformarsi nel mondo di oggi in rapida evoluzione.
  4. Le interruzioni persistenti della catena di approvvigionamento durante la pandemia, che si protrarranno anche nel 2023, potrebbero spingere le aziende a cercare nelle operazioni di M&A un modo per aumentare la propria resilienza operativa. Le vulnerabilità che continuano a generare flussi di operazioni in sofferenza nei settori più colpiti porteranno le aziende, a cercare di reinventare le proprie reti di supply chain. L’attività M&A transfrontaliera è diminuita nel 2022, come diretta conseguenza degli sconvolgimenti economici e geopolitici sulla scena mondiale. La ricerca di stabilità e prevedibilità porterà probabilmente a un maggior numero di operazioni tra partner fidati, segnando un passaggio a transazioni "friend-shoring" più selettive nel 2023.
  5. Nel 2023 i riflettori dell'attività M&A rimarranno puntati sui fattori ESG, soprattutto perché la due diligence degli acquirenti sarà estremamente importante. Con un numero crescente di investitori che considerano i fattori ESG fondamentali per il successo finanziario, le aziende dovranno affrontare un'analisi sempre più attenta, e una pressione per ottenere una maggiore trasparenza sui rischi climatici, la giustizia sociale, la sostenibilità e la corporate governance. 
Tag: 
WTW
M&A

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