L’Insurtech è ormai a tutti gli effetti entrato a far parte dello scenario nel quale si muovono le assicurazioni tradizionali, nonostante ancora oggi permangano delle incertezze su quale piega potrà prendere l’evoluzione tecnologica applicata su larga scala al mondo delle polizze. È quanto si legge in un report realizzato da Standard & Poor’s per valutare l’impatto dell’innovazione tecnologica sul settore assicurativo.
Secondo gli esperti di Standard & Poor’s non bisogna attendersi che le startup di Insurtech vadano a sostituire le compagnie assicurative tradizionali, vuoi per le forti barriere all’entrata rappresentate dagli oneri normativi, dai requisiti di capitale fino al rapporto con gli investitori sempre alla ricerca di rendimenti a breve termine.
Tutto sembra invece portare verso una direzione ben precisa: per le startup la strada della crescita passa attraverso l’instaurazione di rapporti di partnership con i grandi player assicurativi.
“Stiamo assistendo a forti investimenti da parte di grandi gruppi assicurativi nella realizzazione di joint-venture con società di insurtech, attraverso le quali ottimizzare il vantaggio di possedere una gran mole di dati, piuttosto che affidare servizi in outsourcing”
Ad esempio Allianz ha creato la divisione Allianz X, espressamente dedicata a sviluppare nuovi progetti di insurtech, mentre Hiscox è fra gli investitori di Indio, una piattaforma commerciale per i broker di assicurazioni. Liberty Mutuale e USAA sono invece tra i sostenitori di Snapsheet, una startup per lo sviluppo virtuale della gestione dei sinistri auto che ha recentemente raccolto finanziamenti per oltre 20 milioni di dollari.
Lemonade ha invece lanciato l’assicurazione peer-to-peer focalizzata sui proprietari di casa e affittuari, ma ha anche stretto accordi con Berkshire Hathaway, i Lloyd’s e XL Catlin.
Si è affacciata da poco sul mercato americano Root Insurance Company, una startup insurtech nelle assicurazioni auto che utilizza la telematica abbinata allo smartphone del cliente per elaborare tariffe personalizzate sulla base dei dati di guida raccolti che, in questo primo periodo, ha tagliato a metà il prezzo della copertura per il 30% dei conducenti più prudenti. Riassicuratori come Munich Re, Odyssey Re e Maiden Re sono tra i supporter di Root.
Secondo Standard & Poor’s queste startup, così come altre, presentano certamente delle caratteristiche innovative, ma che tuttavia non sembrano sufficienti a rivoluzionare l’intero settore assicurativo.
“Rispetto agli assicuratori tradizionali la maggioranza delle aziende insurtech sono molto piccole, deboli dal punto di vista finanziario e con un limitato patrimonio di dati a disposizione”, si legge nel report di Standard & Poor’s. “Inoltre, è necessario avere grande conoscenza ed esperienza del mercato assicurativo per poter utilizzare al meglio i big data ai fini di una più accurata classificazione dei rischi”.
In altre parole, Standard & Poor’s spiega che “i consigli di amministrazione delle compagnie potrebbero aver sovrastimato l’impatto delle piccole realtà di insurtech affacciatesi finora sul mercato”.
Il giudizio di Standard & Poor’s sulle startup è positivo: strutture piccole, tecnologicamente avanzate e senza i costi tipici di un network distributivo.
S&P ricorda anche che le nuove realtà di insurtech sono rese deboli dalla mancanza di relazioni consolidate con i clienti, si muovono in piccole nicchie di mercato e devono generalmente ricorrere all’esterno per finanziare nuove attività. Il fatto di essere delle piccole società di nicchia, non le rende pertanto in grado di scombussolare i piani delle grandi compagnie di assicurazioni che hanno diversificato l’offerta dei prodotti, “ma i più grandi assicuratori non stanno però a guardare” commenta S&P, che identifica i Millennials come il fattore chiave per accelerare il cambiamento delle compagnie tradizionali verso approcci tecnologici avanzati. Insomma, la crescente propensione dei più giovani agli acquisti online potrebbe essere la spinta decisiva verso un futuro dell’industria assicurativa sempre più “insurtech oriented”.