
Delle applicazioni di intelligenza artificiale (AI) e delle sue possibilità infinite se ne continua a parlare, soprattutto in riferimento al settore dell’automotive che ne fa un utilizzo massiccio, ma i nuovi sistemi che fanno fare ai computer cose che richiedono intelligenza se fatte dagli uomini, interessano trasversalmente un po’ tutti i settori produttivi, anche quello assicurativo.
L’ondata di nuove tecnologie applicata al mondo delle polizze ha sicuramente messo in discussione molte certezze. Tra il coro dei tanti che prevedono nuovi orizzonti e grandi opportunità per un settore in rapida trasformazione, si alza però la voce contraria di Warren Buffett che invece pensa che tutto questo stravolgimento metterà a rischio le compagnie. E l’opinione del cosiddetto “oracolo di Omaha” ha un peso specifico enorme. Prendendo la parola durante il meeting annuale di Berkshire Hathaway, dove ricopre l’incarico di CEO, ha detto che l’intelligenza artificiale rappresenta una grande minaccia per il comparto auto della compagnia. Secondo Buffett l’utilizzo di AI nelle auto a guida autonoma, ridurrà il numero di automobilisti e quindi meno sottoscrittori di prodotti assicurativi Geico, la compagnia del Gruppo.
Un ragionamento lineare, basato semplicemente sui numeri, ma forse Buffett potrebbe aver parlato troppo presto.
Secondo un recente report di Accenture, il mercato delle assicurazioni auto sarebbe destinato a una forte crescita dei volumi, con una raccolta di 81 miliardi di dollari di nuova produzione fra il 2020 e il 2025.
Certo, le self-driving car favoriranno una notevole riduzione dei premi assicurativi individuali che sarà però più che compensata dalle nuove coperture legate al nuovo concetto di automobile, in particolare quelle di cybersecurity, il cui valore viene stimato da Accenture in circa 12 miliardi di dollari al 2025. Un peso importante avranno anche le Rc Prodotto (2,5 miliardi di dollari) e in misura minore ma significativa (0,5 miliardi) le coperture di strumenti come ad esempio il cloud computing che saranno indispensabili per la gestione delle flotte di auto a guida autonoma.
Cambieranno le auto, ma cambieranno anche i sinistri che, secondo John Cusano, responsabile globale dell’area delle assicurazioni auto di Accenture, in futuro saranno molto diversi rispetto a oggi. Ad esempio, gli assicuratori dovranno pagare sinistri per dispositivi di intelligenza artificiale difettosi, o per furto dei dati personali dal veicolo. Cusano ha sottolineato che le opportunità sono notevoli ma non tutte le imprese sono ben posizionate per coglierle: ovviamente, quelle più sollecitate saranno le compagnie retail, chiamate a trasformare il proprio business seguendo da vicino i tempi dell’evoluzione dell’auto a guida autonoma. Fra queste rientra anche Geico che ha però tutto il tempo per adeguarsi alle nuove pressioni e mantenere le sue quote di mercato.