Capgemini, una delle principali società di consulenza, tecnologia e outsourcing a livello globale ha pubblicato l’edizione 2016 del World Insurance Report (WIR) che identifica le minacce che spingono il settore assicurativo dover cambiare schema.
Nell’era delle nuove tecnologie verso un mondo sempre più digital nella forma di alcune innovazioni come gli ecosistemi Smart per la casa, la wearable tech e i droni guidati da macchine, i robot, le self-driving cars e le connected cars, l’evoluzione di Internet of Things (IoT) e i comportamenti dei clienti della cosiddetta generazione Y, stanno imponendo una radicale trasformazione alle compagnie assicurative, costrette a cambiare per non rischiare di perdere il treno rispetto a concorrenti emergenti come le startup Fintech.
I clienti della generazione Y (nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni) riscontrano meno esperienze positive con la propria compagnia assicurativa rispetto ai consumatori di altre fasce di età, nonostante una comunicazione molto più frequente. Solo il 16% degli assicuratori, per esempio, ritiene che i clienti adotteranno le auto senza guidatore, mentre il 23% dei clienti ha manifestato il proprio interesse.
Più del fattore età, conta la ricchezza come driver predominante nelle scelte di adozione dello IoT da parte dei clienti.
Più del 45% di clienti abbienti della generazione X (persone nate tra il 1960 e il 1980; per clienti abbienti si intendono coloro che detengono almeno 250.000 dollari in asset) è disposto ad abbracciare dispositivi connessi, ecosistemi intelligenti e wearable tech, rispetto ad una percentuale compresa solo tra il 30 e il 35% dei clienti più giovani e meno benestanti della generazione Y.
I consumatori benestanti della generazione Y sono in assoluto i più propensi a passare alle tecnologie IoT (50%). Tuttavia, i clienti benestanti sono anche quelli con maggiore propensione all’acquisto di polizze da parte di fornitori non tradizionali, startup basate sull’IT. Quasi il 31% di essi, infatti, vuole comprare l’assicurazione da aziende tecnologiche, ma la percentuale sale fino al 47% se si considera la sola generazione Y.
L’indagine è stata condotta intervistando più di 15.500 clienti in tutto il mondo.