
J. Christopher Flowers, investitore di private equity statunitense, avverte gli assicuratori Vita che il drammatico aumento dei loro investimenti nel credito privato potrebbe creare un rischio sistemico per gli investitori, secondo quanto riportato dal Financial Times.
“Troppe persone hanno accumulato credito privato e la particolarità sta nel fatto che una parte è finanziata con asset di assicurazioni sulla vita”, ha affermato Flowers, sottolineando che gli investitori potrebbero sottovalutare i rischi derivanti dall’elevato ammontare di denaro in prestito. “Andrà a finire che una compagnia di assicurazioni Vita verrà colpita dal loro stesso credito privato”, ha aggiunto.
Flowers ha espresso preoccupazione per la crescita complessiva degli asset di credito privato, che sono per lo più gestiti in fondi di investimento privati e pubblici. Negli ultimi dieci anni, molti tra i più grandi fondi di private equity hanno acquisito o collaborato con assicuratori Vita al fine di investire portafogli più ampi di asset orientati al credito. Questi assicuratori hanno aumentato i loro investimenti in attività di credito come prodotti cartolarizzati, debiti privati e prestiti con rating basso. Moody’s ha recentemente scoperto che gli assicuratori property controllati da società di private equity hanno investito 102 miliardi di dollari in titoli garantiti a fronte di operazioni di cartolarizzazione. Si tratta di quasi un terzo del totale dei loro investimenti obbligazionari e di tre volte l’esposizione detenuta dal settore assicurativo nel suo complesso.
Secondo Flowers il fatto che gli assicuratori detengano una quantità significativa di questi asset, potrebbe comportare un problema sistemico con potenziali rischi di fallimento.