
Dopo il ransomware attack WannaCry, che il mese scorso ha colpito migliaia di aziende in tutto il mondo, ci si attendeva una impennata della vendita di assicurazioni per la tutela dai cyber risk.
Invece, secondo un recente sondaggio condotto dalla società di consulenza e ricerca FWD Consulting attraverso 250 interviste ad assicuratori britannici, non solo non c’è traccia di una maggiore sensibilità al rischio, ma si è anzi registrato un leggero calo di domanda per le coperture assicurative cyber.
Entrando nel dettaglio dello studio, si rileva che il 73% dei broker intervistati afferma di non aver osservato alcun aumento della sensibilità delle imprese verso i cyber risk, nonostante i danni e il grande clamore mediatico provocato da WannaCry. Solamente il 4% dei broker ha dichiarato di aver registrato un aumento significativo.
Carole Herpin, senior account director, di FWD ha sottolineato che “l’attività di sottoscrizione di polizze assicurative per tutelarsi dai cyber risk è stata finora relativamente lenta nel Regno Unito. Molte persone pensavano che il cyber risk potesse rispondere alle stesse dinamiche cui sono soggette le coperture da eventi catastrofali, quando dopo un evento naturale di grande impatto, si rileva una impennata delle richieste sulla scia dell’emotività del momento. Invece, dopo il grande attacco provocato da WannaCry che ha colpito imprese e istituzioni su scala globale, tra le quali NHS, Telephonica e FedEx. La nostra ricerca ha dimostrato che tutto ciò non è avvenuto”.
Elliot Lane, joint managing director di FWD ha aggiunto che “gli attacchi di questo tipo stanno diventando sempre più frequenti e sofisticati. Dopo il caso di WannaCry si sono succeduti ulteriori attacchi cyber, anche più virulenti come ad esempio l’attacco di ransomware Petya delle scorse settimane. Di fronte a questo scenario sempre più preoccupante, è vero che le aziende potrebbero auto-assicurarsi, trattenendo somme nel cassetto per fronteggiare questo rischio perché faticano a trovare sul mercato assicurativo soluzioni adeguate, tuttavia le imprese che si fanno trovare impreparate potrebbero essere chiamate a far fronte a perdite molto consistenti”.