
I numeri raccontano storie più vere di tanti discorsi. Ad esempio, i mutui ai cittadini stranieri che balzano al 12,2% quest'anno, ci dicono di un’Italia che cambia pelle, piano piano, casa per casa. Non è solo questione di prestiti bancari, ma di gente che arriva, si ferma e decide di piantare radici.
Il primo report di Qualis Credit Risk sui mutui ad alto loan-to-value – quelli che coprono oltre l'80% del valore dell'immobile – lo dice chiaro: tra il 2023 e il 2025, la penetrazione di questi finanziamenti tra gli stranieri è salita del 13%. Roba che fa impressione, soprattutto sapendo che in Italia vivono 5,4 milioni di residenti stranieri, il 9,2% della popolazione totale.
Gli acquisti si concentrano al Nord, con il 65,7% delle compravendite, mentre il Centro ne assorbe il 27,9% e il Sud resta ai margini.
Le regioni che vincono la palma per incidenza sono Umbria con il 26,8%, Emilia-Romagna al 24,3% e Toscana al 15,6%: posti dove, evidentemente, la vita sembra offrire più opportunità di stabilità.
I prezzi? Qui salta fuori un divario che si allarga: gli stranieri puntano su immobili mediamente meno cari rispetto agli italiani, passando da una differenza di 8.800 euro nel 2023 a 18.400 nel 2025, con la percentuale che quasi raddoppia dal 6,9% al 12,3%. Colpa anche dei mutui green, che tra loro sono solo il 5% contro l'11% degli italiani – meno efficienza energetica, più concretezza nel portafoglio.
L'età media dice il resto: oltre i 40 anni per gli stranieri, due in più rispetto agli italiani, e mutui più corti, sui 27 anni contro i 28 e rotti dei connazionali. Preferiscono il tasso fisso come tutti, ma un straniero su sei osa il variabile, contro il misero 2% degli italiani – un riflesso di culture diverse, abitudini con i soldi e magari condizioni di lavoro più precarie. Parlando di famiglie, cambia tutto: se tra gli italiani metà dei mutui è da single, per gli stranieri il 74% arriva da coppie o nuclei con due richiedenti. E il lavoro? Contratti a tempo indeterminato nel 90,8% dei casi, meglio dell'86,3% italiano. Segno che chi arriva qui non sta più al semaforo giallo, ma accelera verso il sicuro.
A dominare la scena sono tre comunità: Romania, Albania e Bangladesh, che da sole fanno il 54% del totale. I rumeni sono i più numerosi, gli albanesi comprano a prezzi medi più alti e i bengalesi sono i più giovani a tuffarsi nell'acquisto. Vittorio Bruno, head of commercial underwriting di Qualis Credit Risk, spiega che sempre più cittadini di origine straniera decidono di costruire in Italia percorsi di stabilità, lavoro e vita familiare. “Il credito, se accessibile e sostenibile, diventa un fattore di integrazione”. E poi aggiunge: “Questi dati sono lo specchio non solo di dinamiche economiche, ma anche di una più ampia evoluzione sociale, l’Italia è oggi un Paese scelto da persone che qui immaginano il proprio futuro. E la casa, in questo percorso, resta il luogo dove questi progetti possono trovare forma e continuità”.