Una eventuale tempesta spaziale potrebbe costare agli assicuratori anche più di un uragano da record. Secondo un report di Bloomberg Intelligence, la tempesta spaziale a cui si è assistito nei giorni di maggio potrebbe essere solo un assaggio di ciò che potrebbe avvenire in futuro.
Il centro di previsione meteorologica spaziale della National Oceanic and Atmospheric Administration ha reso noto che il 10 maggio scorso un grande ammasso di macchie solari particolarmente attivo aveva prodotto una serie di forti brillamenti solari, molti dei quali – con associate espulsioni di massa coronale (CME) – erano diretti verso la Terra. Emerging RIsk spiega che le CME sono esplosioni di plasma e campi magnetici provenienti dalla corona solare che possono causare tempeste magnetiche sulla terra e hanno il potenziale di influenzare le infrastrutture nell'orbita terrestre e sulla superficie del pianeta, potendo provocare instabilità nella rete elettrica e interferenze nelle comunicazioni satellitari e radio.
G5 è il livello più alto nella scala di alert del centro di previsione meteorologica spaziale per le tempeste geomagnetiche. L'ultima tempesta G5 nell'ottobre 2003 ha provocato interruzioni di corrente in Svezia e danni ai trasformatori in Sud Africa, osserva BI.
Charles Graham, analista senior di Bloomberg Intelligence per le assicurazioni, ha spiegato che i fenomeni osservati dal 10 al 12 maggio scorso, “suggeriscono che il livello di interferenze causato dalla tempesta solare è stato relativamente modesto. Non si sono verificate interruzioni di corrente significative, sebbene deviazioni estreme nei modelli delle onde elettriche siano state ampiamente documentate negli Stati Uniti”. La costellazione Internet Space X Starlink di Elon Musk ha segnalato un servizio degradato, ma è rapidamente tornato alla normalità. La tempesta è stata sufficiente a provocare errori di navigazione nei trattori e in altre attrezzature che fanno affidamento sul GPS e ha spinto alcuni agricoltori negli Stati Uniti e in Canada a interrompere la semina. Anche gli aerei sono stati dirottati per ridurre l'esposizione dei passeggeri e dell'equipaggio alle radiazioni. Tuttavia il risultato avrebbe potuto essere molto peggiore, il che spiega perché il Regno Unito considera le tempeste spaziali come uno dei pericoli naturali con la massima priorità nel suo registro nazionale dei rischi”.
L’allarme tempestivo sugli eventi di tempesta solare potrebbe rivelarsi fondamentale per proteggere un mondo sempre più connesso digitalmente, ha aggiunto BI. Il globo è protetto da una rete di centri di previsione meteorologica spaziale tra cui la National Oceanic Atmospheric Administration a Boulder, in Colorado, e il Met Office nel Regno Unito. Un obiettivo chiave del loro lavoro è monitorare l’attività solare per identificare quando i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale potrebbero dirigersi verso la terra.
Graham ha aggiunto: “La NASA sta utilizzando l’intelligenza artificiale per analizzare le misurazioni del vento solare effettuate dai veicoli spaziali per prevedere quando potrebbe verificarsi un’imminente tempesta solare. La tecnologia potrebbe fornire un preavviso di 30 minuti su dove è probabile che si verifichi una tempesta geomagnetica in qualsiasi parte della terra, tempo sufficiente si spera affinché le reti elettriche e altre infrastrutture critiche adottino misure preventive”.