Il mercato automobilistico sembra essersi messo alle spalle il momento peggiore, avendo toccato il punto di minimo Ma ora, secondo Roberto Vavassori, presidente di Anfia - l’associazione che riunisce le case automobilistiche italiane – servono misure di alleggerimento della pressione fiscale, per favorire il rilancio.
“A tutto il 2013 sono state immatricolate 12.308.215 unità, con una contrazione dell’1,8% rispetto al 2012”. “Così - continua Vavassori - il consuntivo 2013 mostra il Regno Unito in posizione di vantaggio, come secondo mercato europeo dopo la Germania, con volumi superiori del 10,8% rispetto a quelli del 2012 e la miglior performance annuale dal 2007, anno precedente l’inizio della crisi economica; la Spagna chiude a +3,3% e si prepara a migliorare ulteriormente i livelli di mercato nel 2014, grazie a un nuovo piano di incentivazione già annunciato dal Governo; Germania (-4,2%) e Francia (-5,7%) riescono a contenere le perdite più dell’Italia (-7,1%), che continua ad occupare l’ultimo posto nella graduatoria dei major markets”. “Un mercato, il nostro - ha proseguito Vavassori -, che possiede un parco circolante tra i più vecchi in Europa, con un tasso di sostituzione delle vetture passato dal 6,3% del 2007 al 3,9% del 2012. Questo fenomeno è in grado di dare un impulso alla ripresa delle vendite, se accompagnato da opportune politiche di rilancio della domanda interna, ad esempio intervenendo su un carico fiscale divenuto insostenibile per gli automobilisti”.