La spinta globale verso il raggiungimento di emissioni nette pari a zero entro il 2050, obiettivo fissato dall'accordo di Parigi del 2015, incontra nuovi ostacoli in ragione del rallentamento del processo di transizione delle principali aziende energetiche.
Lo scrive Insurance Business, ricordando che se rimane l’impegno da parte di queste imprese al raggiungimento delle emissioni zero, il ritmo più lento complica gli sforzi degli assicuratori per allineare i loro portafogli di sottoscrizione con gli obiettivi di decarbonizzazione.
Il broker Miller evidenzia le complessità che gli assicuratori/riassicuratori devono affrontare nel cercare di raggiungere i propri obiettivi in un'economia che vede rallentare più del previsto il processo di transizione.
Nonostante gli ingenti investimenti in progetti di energia pulita (quasi il doppio della spesa globale complessiva per petrolio, gas e carbone, secondo il Global Energy Outlook 2024 dell'IEA), si stima che il riscaldamento globale raggiungerà i 2,4°C con gli impegni attuali.
Ciò significa superare l'obiettivo di 1,5°C delineato a Parigi, ponendo dilemmi per gli assicuratori che mirano a decarbonizzare i loro portafogli di sottoscrizione. Miller osserva che molte delle principali compagnie assicurative si sono impegnate a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 in tre aree: operazioni interne, portafogli di investimento e portafogli di sottoscrizione. Tra queste, la decarbonizzazione dei portafogli di sottoscrizione ha l'impatto più diretto sui clienti del settore energetico. Miller riferisce che attualmente le compagnie assicurative si basano su restrizioni "basate sulla categoria", che si applicano ad attività specifiche come la produzione di energia da carbone e lignite, l'estrazione di sabbie bituminose e lo sviluppo di petrolio e gas nell'Artico. Gli approcci di sottoscrizione all'interno di queste categorie variano. Mentre i nuovi progetti di costruzione in attività limitate affrontano misure severe, i rinnovi per le operazioni esistenti sono spesso consentiti a condizioni fissate a soglie di fatturato. Ad esempio, i rischi vengono gradualmente eliminati dai portafogli di sottoscrizione nel corso del tempo, con il 2030 spesso citato come scadenza chiave.
Miller sottolinea che queste restrizioni basate sulla categoria sono soggette ad adeguamento man mano che le compagnie assicurative si avvicinano a date importanti come il 1° gennaio 2025, quando diverse compagnie ri/assicurative, tra cui Allianz, Axa, Munich Re e Swiss Re, sono pronte a implementare requisiti di sottoscrizione più rigorosi.