
Le auto a guida autonoma saranno presto una consuetudine per la rete stradale. Anche in Italia il Ministero ha infatti autorizzato le prime sperimentazioni. E questo nuovo trend avrà un impatto non solo sulle normali attività quotidiane ma anche in moltissimi settori diversi tra di loro: dalle assicurazioni al food, dalla ristrutturazione della casa al fitness, all’intrattenimento e al trasporto pubblico.
Secondo un report di CbInsights sono 33 i settori che subiranno cambiamenti con l’arrivo dell’auto a guida autonoma. Tra i settori maggiormente soggetti al cambiamento, quello delle assicurazioni. Sono in molti a credere che l’auto a guida autonoma renderà il trasporto automobilistico più sicuro, riducendo il numero di incidenti. Ciò da un lato farà risparmiare soldi alle compagnie, dall’altro potrebbe far ridurre le domande di assicurazione. Per questo, il settore assicurativo sta pensando a modelli alternativi, promuovendo polizze basate sul tempo di utilizzo dell’auto, sul percorso effettuato e su quante sono sicure le abitudini di guida.
Meno incidenti potrebbero anche significare meno problemi per la manutenzione dell’auto. Di conseguenza, le competenze tradizionali dei classici meccanici potrebbero diventare meno richieste nel settore, anche perché le auto saranno sempre più connesse e, quindi, legate a un software che potrebbe dare al proprietario informazioni sulle riparazioni necessarie, anche in via preventiva, risparmiando così sulle riparazioni a lungo termine. Ad esempio, la startup Zubie ha ideato un sistema che informa il driver di un’auto connessa in tempo reale per capire che cosa non va nel motore della sua macchina prima di farla riparare.
Le automobili senza conducente potrebbero ridurre la domanda di camionisti, tassisti e altri professionisti della guida. La tecnologia telematica potrebbe consentire alle società di tassisti e di autotrasporti di orientarsi nella gestione di flotte autonome che forniscono servizi e gestiscono i loro percorsi con efficienza ottimale. Certamente, gli esseri umani saranno ancora necessari per gestire questi sistemi. Ma il settore è destinato a mutare. I camion senza conducente vengono già utilizzati in alcune zone dell’Australia e la società energetica canadese Suncor Energy sta lavorando per automatizzare i propri camion.
Con l’evolversi della tecnologia, un software di guida intelligente, come l’assistenza alla frenata, ridurrà l’usura delle auto, facendo calare la necessità di sostituzioni di componenti del mezzo. Entro il 2030, PwC prevede che l’elettronica rappresenterà il 50% dei costi di produzione automobilistica. Nel frattempo, i produttori di componenti tradizionali affronteranno la concorrenza di altre aziende focalizzate sulle nuove tecnologie.
Secondo i ricercatori dell’Università del Michigan le macchine senza conducente ci porteranno a consumare più risorse di quelle attuali, poiché la facilità d’uso ci incoraggerà a fare più viaggi. Tuttavia, c’è grande interesse a unire la guida automatica all’alimentazione elettrica, come il modello S di Tesla, facendo diminuire la domanda di benzina.