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Mutui: Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo ed Emilia-Romagna le aree più esposte agli aumenti dei tassi

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Lunedì, 17 Luglio, 2023 - 08:29
Autore: Gillespie

L’aumento dei tassi di interesse pesa sulle tasche degli italiani che hanno sottoscritto un mutuo variabile, con incidenza diversa nelle aree del Paese. 

Secondo l’analisi congiunta Facile.it – Mutui.it, le regioni più esposte agli aumenti sono il Friuli-Venezia Giulia, dove, negli ultimi 18 mesi, il 17,5% dei nuovi mutuatari ha scelto il variabile, l’Abruzzo (16,1%) e l’Emilia-Romagna (15,9%).

Se a livello nazionale, da gennaio 2022 a giugno 2023, circa il 14,5% dei nuovi mutuatari ha optato per un variabile puro, analizzando l’andamento mensile delle erogazioni risulta evidente come la concessione di questo tipo di finanziamenti sia costantemente calata negli ultimi 6 mesi. A giugno 2023 i mutui variabili pesavano meno del 10% del totale, a fronte di un 33% rilevato nell’ultimo trimestre del 2022, periodo durante il quale molti mutuatari, a causa di indici Euribor all’epoca più convenienti rispetto agli Irs, hanno scelto di puntare su questa formula. 

“L’erogazione di mutui a tasso variabile è destinata a calare ulteriormente, se si considera che tra la richiesta del mutuo e la stipula passano in media 4-5 mesi”, spiega Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.it. “Questo significa che i mutui variabili erogati nella prima parte del 2023 sono stati richiesti nel secondo semestre 2022, quando la Bce aveva appena iniziato ad aumentare i tassi. Oggi la richiesta di variabili è ai minimi, inferiore al 2% del totale e l’effetto sugli erogati sarà molto evidente nei prossimi mesi”.

Continuando a scorrere la graduatoria regionale, dietro a Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo ed Emilia-Romagna si posizionano il Piemonte, area dove, negli ultimi 18 mesi, il 15,2% dei mutuatari alle prese con l’acquisto della prima casa ha ottenuto un mutuo a tasso variabile ed il Veneto (15,1%).

Guardando alle aree del Paese dove la quota di mutui variabili sul totale è invece più bassa, al primo posto si trova la Campania - qui, dal 2022 ad oggi, solo il 12,6% dei mutuatari ha optato per un finanziamento variabile - e seguono, quasi a pari merito, il Lazio con una percentuale di variabili pari al 13,2% del totale e la Sardegna (13,3%).

Analizzando l’identikit di chi, a livello nazionale, ha ottenuto un mutuo a tasso variabile negli ultimi 18 mesi emerge che, in media, l’importo erogato è pari a poco più di 142.000 euro, richiesto per l’acquisto di un immobile di valore pari, sempre in media, a 192.000 euro. 

Chi ha presentato domanda di finanziamento aveva, all’atto della richiesta, poco più di 35 anni e ha siglato un piano di ammortamento pari a 26 anni e mezzo.

Secondo le simulazioni di Facile.it, chi ha ottenuto questo finanziamento a gennaio 2022 (142.000 euro da restituire in 25 anni), oggi si troverebbe a pagare una rata di circa 816 euro, vale a dire il 60% in più rispetto a quella iniziale (514 euro), con un tasso (Tan) passato da 0,67%, a 4,83%. 

Tag: 
Mutui
Casa
Facile.it
Mutui.it

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