
Il ceo del gruppo britannico Aviva, Mark Wilson, aveva già fatto filtrare da tempo le sue intenzioni sul business del futuro. Pochi giorni fa è arrivata la conferma: “vogliamo trasformarci in una società fintech”, ha detto nel corso di un incontro londinese in cui la società ha fatto il punto sugli investimenti e sulle strategie tecnologiche e digitali adottate per porsi alla guida dell’evoluzione del settore assicurativo.
Per centrare l’ambizioso obiettivo entro il 2020 Aviva ha messo sul tavolo 100 milioni di sterline per l’evoluzione digitale dei propri prodotti e della propria struttura interna. Un impegno che negli ultimi due anni si è concretizzato anche attraverso il lancio dei digital garage di Londra e Singapore, a cui a inizio 2017 si è aggiunto quello di Toronto.
Vere e proprie fucine creative separate dalle sedi centrali, dove centinaia tra tecnici, designer e creativi sperimentano, esplorano e testano l’assicurazione del futuro, oltre a lavorare continuamente per affinare gli strumenti di customer service. Il tutto con un unico obiettivo: andare incontro alle nuove esigenze dei consumatori in costante mutazione.
Gli investimenti non si limitano alla trasformazione interna. Infatti, Aviva ha anche lanciato un fondo di venture capital finalizzato all’individuazione e al finanziamento di progetti unici e innovativi, capaci di plasmare il futuro dell’assicurazione.
Avviato nel 2015, il fondo può contare su 100 milioni di sterline – da investire entro il 2020 – per sostenere start up che operano in quattro aree: internet of things, data analytics, miglioramento della customer experience e dei sistemi di distribuzione.
A oggi i finanziamenti concessi sono già stati sette. Tra gli ultimi più significativi, si segnala quello da 4 milioni di sterline alla Owlstone Medical Ltd, società di diagnostica impegnata nello sviluppo di una sorta di “etilometro” in grado di individuare i primi sintomi del cancro ai polmoni o al colon-retto, che grazie al contributo di Aviva è arrivata a raccogliere fondi per 19,3 milioni di sterline totali.
È di pochi giorni fa, invece, la notizia dell’assegnazione di 5 milioni di sterline alla start up insurtech inglese Neos, a seguito della campagna di raccolta lanciata da Aviva. Neos è impegnata nello sviluppo di un prodotto che utilizza l’Internet of Things e gli smart home devices per la protezione delle abitazioni da fuoco, furti e allagamenti.