Il mercato delle assicurazioni per l’agricoltura italiana continua a crescere. A fine 2019 i valori assicurati hanno raggiunto la cifra record di oltre 8 miliardi di euro per vegetali, uva da vino, zootecnia e strutture per premi agevolati con i contributi comunitario e nazionali di oltre 500 milioni di euro.
È quanto afferma Asnacodi, l’associazione che raggruppa i consorzi di difesa.
I cambiamenti climatici si fanno già sentire ora in maniera pesante sulla produzione agricola del nostro Paese che, in base alle rilevazioni Istat, ha registrato nel cors o del 2019 una contrazione dei volumi pari all’1,3%.
L’Italia è il paese europeo che ha destinato la maggior quota di finanziamenti dello Sviluppo rurale.
Nel solo periodo 2015-2018, sostiene Asnacodi, sono stati pagati oltre 1,5 miliardo di indennizzi agli agricoltori assicurati.
Nel 2016 a fronte dei circa 30 euro pagati dagli agricoltori (al netto del contributo pubblico) sono stati risarciti 149 euro e nel 2017, 192.
Nel 2019 per 900 mila euro di premi pagati dagli agricoltori assicurati nella zona del Metaponto, in Basilicata, sono stati risarciti danni per oltre 9 milioni, riguardanti soprattutto le produzioni ortofrutticole di pregio della zona.
In Italia, ricorda l’associazione, si possono assicurare con la contribuzione pubblica tutti gli eventi atmosferici, dalla grandine, al gelo, all’eccesso di pioggia, su tutte le colture vegetali ma non sono sempre valutate in maniera adeguata.
La sfida è quella di rendere possibile un sempre maggiore utilizzo alle imprese dello strumento assicurativo, indispensabile alla luce dei cambiamenti climatici e delle nuove minacce emergenti come, ad esempio, le infestazioni parassitarie.