Il problema degli alti costi delle coperture assicurative affligge da tempo le strutture sanitarie italiane. A tutte le latitudini. È notizia di questi giorni i che due colossi della sanità milanese come Niguarda e San Carlo sono stati condannati dal Tribunale di Milano a pagare sanzioni milionarie per medical malpractice. Somme che nessuno degli ospedali ha ancora pagato e il rischio è che ora vengano chiamati in causa in prima persona i medici e gli operatori sanitari coinvolti.
La storia dei due procedimenti è stata raccontata in un’inchiesta del Corriere della Sera che riporta di attualità il tema della tutela sanitaria.
La prima vicenda prende avvio agli inizi dello scorso mese di ottobre quando due neurologi e due infermieri del Niguarda sono stati condannati dalla V sezione del Tribunale a risarcire con una provvisionale di 1 milione la moglie di un norvegese al quale non avrebbero diagnosticato una particolare sindrome e sottovalutato i rischi di crisi respiratorie legate a quel tipo di malattia. L’ospedale non ha ancora effettuato alcun pagamento a causa di un contenzioso con la compagnia sull’interpretazione della tempistica e di alcune delle clausole standard che regolavano i contratti di polizza. Contratti che dalla scorsa primavera non sono stati più rinnovati visti gli elevati costi (fino a 5 milioni di euro l’anno).
La seconda storia risale al 2005 e riguarda la famiglia di un 47enne diabetico e l’ospedale San Carlo, dove i medici non avrebbero compreso le cause di un primo malore procedendo a una sua rapida dimissione. Dopo quelle cure giudicate dal Tribunale insufficienti il paziente sarebbe in seguito rimasto invalido al 90%, ma anche in questo caso né l’ospedale né la compagnia hanno ancora pagato il risarcimento da 1,8 milioni di euro.
Il San Carlo sta chiedendo la sospensiva e sta appellando la sentenza su un sinistro che non risultava essere coperto da alcuna delle polizze stipulate.